Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
20ª edizione - (2017)

LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA

Il Primo Premio è stato attribuito a Carlo Navalesi del Liceo Classico C. Beccaria di Milano per Un racconto lacaniano pubblicato con il numero 23

Ciò che mi colpisce del
Racconto Lacaniano è la grande autoironia, insolita in un’età così giovane che spesso tende alla drammaticità e talvolta alla melodrammaticità.
L’autore gioca con scrittori e opere letterarie con la confidenza che può venire solo da una comprensione perfetta dei testi.
Il racconto mi evoca questa definizione: ribellione intelligente. A cosa? Alla noia della scuola.


Secondo Premio a Nina Del Corona del Liceo Classico C. Beccaria di Milano per Lavinia pubblicato con il numero 63

Ciò che colpisce di più del racconto è la scrittura matura, profonda, stilisticamente impeccabile. Si sente la voce di un vero narratore in questo breve racconto che si ispira a
Le Metamorfosi di Franz Kafka. Il ritratto psicologico di Lavinia suscita un’immediata empatia, curiosità, sorpresa. Il senso emerge in maniera sottile, lasciando al lettore ampio spazio per personalizzare questa esperienza di lettura. L’epilogo surreale lascia la piacevole incertezza tra un’interpretazione metaforica e una letterale del testo. Non ci sono trucchi, né facili espedienti, ma una vera partecipazione emotiva di chi scrive e regala al lettore un personaggio che si vorrebbe conoscere in un vero romanzo…

Terzo Premio a Francesca Giustini del Liceo Classico B. Zucchi di Monza per Qualcosa di umano pubblicato con il numero 20

In
Qualcosa di umano prende corpo, attraverso la pregnante simbologia di un Adolf Hitler visto bambino, neonato nella culla, indifeso e dunque passibile di offesa, un’indagine in forma di racconto sulle origini del Male.
Nel dissidio interiore dell’io narrante – rappresentato da una vera e propria scissione, quasi che le voci interiori di chi racconta fossero due, come due sono i tempi in cui si articola la storia (il futuro, in cui tutto è già avvenuto, e il passato che si deve cambiare) – partecipiamo allo sgomento di fronte alla violenza della Storia, e agli interrogativi etici che ci continua a porre (in primis il tema classico del dilemma fra un destino già scritto e un futuro di cui ciascuno possa invece essere l’artefice).
In un crescendo costruito attraverso una sapiente tenuta del ritmo, il finale aperto fa sì che la tensione accumulata riga dopo riga resti intatta nel lettore, costretto così a prendere posizione intorno alla possibile scelta della protagonista – o forse a continuare a dibattersi nel suo stesso dilemma.


I TESTI PREMIATI:

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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010