LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA
Il nono Premio Letterario Sofia è stato attribuito ad Alessia Marta Manera del Liceo Classico Parini di Milano per Sul muro c'era scritto, pubblicato con il numero 6
Il racconto affianca alla scelta di un tema 'importante' una serie di soluzioni stilistiche particolarmente felici. La narrazione per quadri ha una qualità visionaria che è il risultato di un uso efficace del codice cromatico. L’uso del dialogo è disinvolto e riuscito, e contribuisce all’impatto complessivo del testo, pur nella sua brevità.
Menzione d'onore a Daniela Monti del Liceo Classico Beccaria di Milano per A Laise - personaggio senza storia, pubblicato con il numero 4
Il testo è ben scritto, non è scontato, ha qualche spunto di originalità. Non è ideologico, e nei giovani, di solito portati all’assolutismo, è da apprezzare.
Menzione d'onore a Anna Pedroni del Liceo Scientifico Galilei di Legnano per In una scatola di latta, pubblicato con il numero 5
Per la grazia con cui sa unire ricordi volontari e memoria involontaria; per il doloroso stupore con cui contempla le assenze del presente e la permanenza del passato; per la semplicità fatta di frasi coordinate con cui costruisce, per addizione, il senso di perdita e la necessità di colmarla; per la naturalezza con cui contrappone l’estate luminosa del ricordo all’ombra della casa disabitata, per l’abilità con cui la contrapposizione si fa sensoriale (il frinire delle cicale e l’odore della canfora nei mobili); per avere raccontato il ruolo degli oggetti in ogni lutto, attraverso il possesso di un’antica fotografia di morti sconosciuti.
Menzione d'onore a Jacopo Moschin del Liceo Scientifico Falcone e Borsellino di Arese per Il titolo non c'entra, tipo, niente, pubblicato con il numero 37
per la struttura a scatole cinesi; l’autore ci fa entrare prima in un ambiente minuziosamente descritto, poi "stringe" sul protagonista, sul suo fisico prima e sull’interiorità poi; il tutto con scarti surreali, in un continuo rimbalzo tra finto glamour plastificato e sentimenti autentici e delicati, per arrivare alle lacrime del finale.
Menzione d'onore a Viola Brugnatelli del Liceo Classico Manzoni di Milano per El Sub, pubblicato con il numero 42
Fissa con efficacia un momento di solitudine, di umana fragilità di un eroe mediatico, per poi risolversi in un bell’appello al coraggio e alla speranza nel futuro.
Giuria Studentesca:
Francesca Biella del Liceo Classico Beccaria di Milano
Laura Carbonera del Liceo Classico Manzoni di Milano
Beatrice Gnocchi del Liceo Classico Berchet di Milano
Rodolfo Maggio del Liceo Classico Manzoni di Milano
Charlotte Michi del Liceo Scientifico Vittorio Veneto di Milano
Agata Scudo del Liceo Classico Beccaria di Milano
Giorgio Vaini del Liceo Scientifico Tecnologico Giorgi di Milano
Premio speciale della giuria studentesca a Gloria Vannucci del Liceo Classico Manzoni di Milano per Ifigenia in Aulide pubblicato con il numero 12
Fin dalla prima riga è stato come prendere una boccata d'ossigeno: sorgo anche io con il sole dell'introduzione. Ma... questa alba mi è familiare... riconosco le sue mani materne, è lei, rododaktulos, la dama dalle rosee dita che teneva per mano il cieco di Chio e gli faceva sentire il tepore di quell'aurora che lui non poteva guardare. Ma è un continuo richiamare Omero dal fondo di questo vaso ricolmo che è diventata l'istruzione dei giovani, che dovrebbero essere fiamme alimentate dalla curiosità e non otri piene di nozioni. Lo chiama con la sottile educazione di chi sente il sommo poeta un amico autorevole, la poesia come filo rosso che congiunge attraverso il tempo due sconosciuti che pure hanno qualcosa in comune. L'autrice è abile nel richiamare l'atmosfera di un'Ellade dove il paesaggio è specchio dell'uomo; è evidente che questo è frutto di uno studio profondo, di più: un vero coinvolgimento. Quando leggeva i classici ella era dentro quel mondo e la descrizione è tanto fine che potrebbe esserci stata davvero. E così come Omero scompare dalla narrazione lei invece preferisce riemergere sul finire a firmare la sentenza, nello stile di Seneca, ma con parole di Lucrezio.Premiamo l'impegno che emerge da un accurato lavoro di lima, sopratutto in quanto perla nera in una quantità di testi scritti di getto. Premiamo il talento di una scrittura matura, capace di essere densa di significato e che al tempo ha la capacità di tendere come una sinfonia tra la prima lettera maiuscola e il punto: una musica letteraria che ti insegna come vuol essere letta. Premiamo la capacità di trattare un tema come quello del fondamento della religione con intensità, educazione, freddezza, senza perdersi laddove ogni commento sarebbe superfluo. Ma in principio era la parola e sentiamo di poter dire con accorate congratulazioni che l'autrice ne ha capito a fondo la potenza.
Menzione d'onore della giuria studentesca a Jacopo Moschin del Liceo Scientifico Falcone e Borsellino di Arese per Il titolo non c'entra, tipo, niente pubblicato con il numero 37
per il realismo volutamente meticoloso e quasi maniacale che risucchia il lettore in quel mondo dai ricchi particolari ricercati e ben organizzati nel testo. Il racconto, ad ogni rilettura, si rivela più complesso ed elaborato esaltando i dettagli che ne costituiscono lo stile narrativo. Sono proprio i particolari minuziosi a raccontare gli ambienti, il protagonista e la sua vita sofisticata, dettagli che sembrano sfuggire, che appaiono incomprensibili ma anche così importanti ed essenziali. Il senso di questi piccoli indizi arriva senza problemi al lettore al quale è poi lasciata la fantasia di immaginare il finale che rimarrà aperto là dove, con un inatteso turning point, il groviglio si scioglie nella semplicità di antiche immagini famigliari: le lacrime e il mare.
Premio speciale della sezione ANPI di Milano Barona per la trattazione di tematiche legate alla memoria della Resistenza e dell'Antifascismo a Alessia Marta Manera del Liceo Classico Parini di Milano per Sul muro c'era scritto pubblicato con il numero 6
I TESTI PREMIATI: