LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA
Il Primo Premio è stato attribuito a Giulia Rovelli del Liceo Classico dell'Istituto Salesiano S. Ambrogio di Milano per Il gatto nero pubblicato con il numero 10
Un racconto di tensione in cui, attraverso la suggestiva e inquietante presenza di un gatto nero, il vero protagonista, viene evidenziato un mondo cupo, claustrofobico e violento.
Il personaggio UOMO è la materializzazione del male, il personaggio ANIMALE diviene simbolo e portatore di verità.
Attraverso lo sdoppiamento dei ruoli, la scena diviene straordinariamente dinamica: l'autore attiva, lungo tutto il racconto, una sottile ricerca psicologica, rende presente il passato, conserva il sentimento del male e lo trasforma.
La scrittura è strutturata e ben concatenata, fluente e ricca di immagini.
Secondo Premio a Sarah Marlene Sammito del Liceo Scientifico E. Vittorini di Milano per Efi pubblicato con il numero 35
Il racconto, scandito in capitoli brevissimi e molto ritmati, è ambientato in Sicilia, a Donnalucata , e l'autore rende con efficacia gli aspetti paesaggistici e naturalistici di questo luogo: le stagioni, il mare, in particolare il vento, il cielo e le nuvole. La protagonista è Efi, ma il nome, in realtà si ispira a Ifigenia, la figlia sacrificata di Agamennone.
Notevole l'immediatezza della scrittura che esprime con grande efficacia la profonda relazione con il mito greco, presenza palpabile anche nella tonalità drammatica del racconto.
Terzo Premio a Giancarlo Ciaccioli del Liceo Classico A. Manzoni di Milano per È arrivato Godot? pubblicato con il numero 12
Interessante la chiave scenica del racconto: ora più teatrale nei dialoghi, ora più cinematografica per l'ambientazione e le invenzioni (i gesti, la resa visuale) dei protagonisti.
L'autore entra nel canone del Teatro dell'Assurdo di Beckett, giocando, però, ad invertire ruoli, tempi e spazi, capovolgendo le situazioni della contemporaneità, con tratti ironici e decisamente brillanti.
Un particolare accenno va fatto al finale, un incalzante gioco ad incastri, con chiusura a sorpresa.
Premio speciale ANPI della sezione Barona di Milano per la trattazione di tematiche legate alla memoria della Resistenza, all'Antifascismo e alla difesa della Libertà ad Alessandro Fabbrica del Liceo Scientifico L. Cremona di Milano per Esperienza di lettura da "Il ragazzo del lago" di Marcello Foa pubblicato con il numero 3 e a Valentina Farano del Liceo Artistico Brera di Milano per "Io non vorrei crepare" di Boris Vian - Riflessioni pubblicato con il numero 40
Due riflessioni, due scritture che con simmetria ci portano a simbiosi immediate con un passato che molti inutilmente tentano d’inquinare, ma che sempre fortemente la Cultura e un ragionamento onesto sulle radici del nostro Paese difendono e attualizzano operando su coscienze creative e civili.
“Le piccole storie che hanno fatto la storia grande”. Un passato che travolge e obbliga a confrontarsi quotidianamente con esempi e ricordi, storie orali, testimonianze, poesie e racconti, sospiri di vento che parlano di Libertà e Resistenza.
Spontanea dunque l’amalgama tra lettura e vite vissute. Una porta intergenerazionale, tra sentimenti, amore, relazioni, speranze, e allora Il nonno Partigiano di Alessandro Fabbrica, un giovane ragazzo di sessantacinque anni fa… che sogna e combatte per un mondo migliore, si materializza come proprio personaggio, in tutte quelle letture legate ad un periodo storico cosÏ essenziale e importante, dal quale mai si deve dimenticare, nasce la nostra carta fondante la COSTITUZIONE ITALIANA.
Attuali i riferimenti poetici che subito riconducono e non senza parallelismi creativi da Jazz “musica delle proprie esperienze”, verso valori che Valentina Farano identifica nella lettura prima e nella scrittura poi, quell’essere Partigiani, quell’avere ideali Antifascisti per cui si può anche morire, e allora ci s’immerge nel non voler crepare, perché troppo si vuole vivere, proprio per continuare a pensare e creare.
Riconosciamo nelle due scritture un aprirsi e un relazionarsi senza asfissie condizionanti, un seguire il proprio libero pensiero che troviamo in forte empatia con il Premio letterario, che per noi che abbiamo conosciuto e mai dimenticato la cara Sofia, ci porta a ricordarla tra piccoli segni d’inchiostro nero su migliaia di pagine vergini, e tra l’oceano di piccoli semi che germogliando riempiranno la terra di fiori e profumi, pensieri concreti, aneliti di libertà ed eguaglianza da sempre ispiratori della creatività di Sofia, che sentiamo nostri anche nei valori della nostra Associazione.
I TESTI PREMIATI: