LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA
Il Primo Premio è stato attribuito a Eleonora Sacco del Liceo Classico G. Carducci di Milano per Sulle linee infinite dei binari del treno pubblicato con il numero 69
Fin dal bel ritmo del titolo, mostra una buona capacità di dosare l'andamento delle frasi, piacevolmente amalgamate in un racconto di atmosfera. La costruzione narrativa permette di rendere in modo ugualmente convincente sia lo scorrere del tempo che i momenti di azione, fino alla ben studiata sorpresa finale.
Secondo Premio a Chiara Castelli dell'I.I.S.S. F. Besta di Milano per Aspettative pubblicato con il numero 13
Nel segno di un classico di tutte le recenti generazioni, Il giovane Holden, una prosa sicura e sciolta che ci racconta il senso di isolamento che contraddistingue tutte le esistenze in divenire, ma soprattutto la solidarietà vera dell'adolescenza, quando i valori non sono ancora filtrati dal prevalere delle troppe ragioni degli adulti.
Terzo Premio a Sara Ronzoni del Liceo Linguistico M. Candia di Seregno per Brüder, über'm Sternenzelt pubblicato con il numero 52
Questa "lettera all'Amata" dei primi dell'Ottocento rivela una capacità di ricostruzione storica e culturale fuori dal comune, nobilitata da una rara padronanza della materia musicale e linguistica, supportata da citazioni sempre competenti e pertinenti.
Premio speciale ANPI della sezione Barona di Milano per la trattazione di tematiche legate alla memoria della Resistenza, all'Antifascismo e alla difesa della Libertà a Gilda Yael Bassani del Liceo Linguistico A. Manzoni di Milano per La vita dopo Arturo pubblicato con il numero 28
Un linguaggio ritmico e lineare, alternanze d’immagini e parole, perifrasi che immergono in ombre e luci soffuse da quiete del proprio io, involucri fragili sospesi in attimi fugaci, spazi aperti “montagne” come ideali, speranze, sogni a cui dare “roccia” di futuro. In contrapposizione, subito la normalità della vita e della morte, un gatto, il sangue, una goccia di pioggia sul vetro. Destino di scelta, di decisione, forte il senso nella scrittura prima e nella lettura poi della piccola storia che crea grande Storia. Violenze, tragedie, soprusi, dolore, entrano nell’ansimare affannato “dell’Usignolo” ed escono poi nel ciclo perpetuo del respiro come raggio di sole che s’intravede tra il freddo e il nero. Resistenza, Antifascismo, Democrazia nella leggiadria della trasposizione letterale circondano ambienti, figure, colloqui e assumono i colori di una primavera che s’intravede. Ruscelli impetuosi di neve sciolta che scende al piano per una nuova stagione feconda di libertà, speranze e luci che fanno davvero strizzare le palpebre per il troppo vedere. A te, noi, voi, ancora e sempre la voglia di non dimenticare mai il suo, il nostro, respirare. Concedeteci una citazione, sentiamo nel nostro vivere un agire comune tra pensiero, scrittura, cultura, dunque... RADICE, dunque… FUTURO.
Frammento dal Discorso pronunciato da Piero Calamandrei a Milano, nel Salone degli Affreschi della Società umanitaria, il 26 gennaio 1955 in occasione dell’inaugurazione di un ciclo di conferenze sulla Costituzione Italiana organizzato da un gruppo di studenti universitari e medi:
In ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, cha hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta. Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, è un testamento, è un testamento di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i Partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione.
I TESTI PREMIATI: