Alla sorella del mattino
Tu, che ti levi sul contado
arso dall'inesorabile occhio celeste, sorella
del mattino, che di celare fra le tue braccia
la mano all'opra china brami;
nel misterioso aere,tra le chiome del pacifico albero,
tra la luce color d'arancio, soffusa,
lungo il campo snaturato dalla falce affilata,
di sprofondare nell'oblio il patire dell'umana gente mai ti riuscirà.
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