Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
13ª edizione - (2010)

Un'esperienza di lettura

Recentemente ho letto un libro davvero significativo e sconvolgente intitolato Dietro il velo della scrittrice americana Jean Sasson.
La trama è incentrata sulla vita di una donna araba che si fa chiamare Sultana per non essere riconosciuta, dall'infanzia all'età matura. Di famiglia nobile e ricca è testimone di vicende che sono avvenute realmente in Arabia Saudita a donne di diverse estrazioni sociale rispetto alla sua.
A partire dai suoi ricordi dell'infanzia, veniva discriminata dal padre stesso perché femmina e considerata inferiore rispetto al fratello maschio. Sposata in età giovanile, trova nel marito un compagno arabo che si innamora di lei, ma che in seguito la delude preferendole una donna più giovane e provocando la sua fuga insieme ai tre figli.
Nonostante questa esperienza dolorosa può considerarsi sicuramente una donna privilegiata rispetto ad altre e diventa testimone di vicende terribili che confida alla sua amica Jean Sasson.
Una della storie che mi ha particolarmente colpita è il racconto della tratta di schiave bambine che, vendute all'età di otto anni, venivano utilizzate per soddisfare il piacere di uomini senza scrupoli come il fratello di Sultana e altri suoi amici.
Durante la lettura ho provato emozioni forti e tanta pena per le storie drammatiche che via via incontravo, ho sentito indignazione e sconforto di fronte ai maltrattamenti e alle violenze a cui può andare incontro una donna da quelle parti. Mi sono sentita fortunata di non appartenere a quella realtà dove il velo nero è il simbolo dello strapotere degli uomini sulle donne. Ho pensato a quanta strada ci sia ancora da compiere nel processo di liberazione dalla schiavitù in cui sono obbligate a vivere.
Il libro tuttavia rappresenta di certo un passo avanti, un atto di coraggio e di denuncia, al tempo stesso, dei soprusi che affliggono le donne fin da quando sono bambine andando avanti per tutta la loro vita.
Mi ha addolorato la crudeltà dei padri che impongono alle loro figlie, a volte ancora bambine, mariti più anziani e violenti.
La mia speranza è che un numero sempre maggiore di donne riesca ad avere un'istruzione adeguata che permetta loro di trovare l'indipendenza economica e sociale.
Grazie a questo libro ho scoperto con stupore delle realtà di cui non potevo immaginare l'esistenza. Mi sono resa conto di quanto debba essere ancora grande l'impegno della nostra generazione di giovani donne nella lotta contro la violenza, contro gli abusi che vengono compiuti sulle persone di sesso femminile.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010