Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
3ª edizione - (2000)

Rosso... giallo... blu.

Rosso... giallo... blu... è strano sono le prime cose che mi vengono in mente. Ma come posso essere finita qui? Ah, già ora ricordo, ma quei colori... la mia testa... mi fa male, non riesco a pensare, ma a me sembra sia importante, vitale. Vedo una luce bianca... è il paradiso? No, è solo la lampada interna dell'ambulanza. Ma cosa ho fatto? Chi è Mary? Ora devo ricordare, devo farlo per me, per la mia vita.
Non era la prima volta che entravo in quel locale, era pieno di fumo, ma c'erano i colori... tanti colori... il rosso, il giallo e il blu. Era bello farsi trasportare dalla musica, ma per la prima volta qualcuno... Chi? Mary... ecco chi era, continuava a ripetere il suo nome per scavalcare la musica assordante, le sue labbra si muovevano, non capivo cosa diceva, ma c'era qualcosa nei suoi modi che mi cullava, mi trasportava in un mondo felice. Era una bella ragazza, bionda, con profondi occhi neri, era il tipo di persona che ispira amicizia fin dal primo momento. Il locale era pieno, soffocante, decisi di prendere da bere, non so se è stato solo per vantarmi, ma ordinai un liquore molto forte. Scendeva veloce dentro di me infondendomi benessere, calore; era così bello sentirsi protetti. Cominciai a scatenarmi sulla pista, mi sentivo la padrona del mondo e quella sera avrei potuto fare di tutto, ballare fino a mattina senza stancarmi. Improvvisamente la discoteca e tutte le persone cominciarono a girare, come in una danza tribale infinita, sapevo che alla fine avrei sentito il freddo pavimento contro il mio corpo, invece, le mani di qualcuno mi cinsero e mi portarono fuori dove riuscii a riprendermi quasi completamente. Era Mary; i suoi bellissimi occhi neri mi scrutavano preoccupati. Qualcuno che si è preoccupato per me! Sentivo che il legame che c'era tra noi era diventato indissolubile, non avrei mai pensato... Rientrammo nel locale, non volevo che la sua serata fosse rovinata da un malanno passeggero. Almeno una volta nella vita non volevo distruggere il rapporto che ero riuscita ad instaurare con un'altra persona... i miei genitori, mi mancano (come ho potuto lasciarli così, senza dir loro niente?).
Ballavo, ballavo ero stanca e sicuramente Mary se ne era accorta. Mi sospinse verso un angolo appartato della discoteca, mi diede da bere della birra, credo. Continuai a bere fino a che la sete non passò, e questo successe dopo il quinto... no era il sesto bicchiere. Mi sentivo molto meglio (ma stavo veramente bene?) e rientrai in pista. Questa volta lo ressi bene l'alcool e dopo due ore di ballo scatenato decidemmo, io e la mia amica, di andare in un altro locale. Mary diceva che era molto più bello di questo e che si poteva trovare la gente giusta.
Rosso... giallo... blu... gli stessi colori. Gente, tantissima gente. Non riuscivo a notare la differenza tra queste persone e quelle dell'altro locale, ma Mary aveva detto che qui era molto meglio e io le credevo. Ballavo, ballavo. i ragazzi si dimenavano cantando a squarciagola le canzoni che venivano messe dal DJ... (adoravo cantare, era il mio sogno diventare cantante) ...colori, musica, ballo... Mary? Dove sei Mary? Eccola sta arrivando! Ma chi è quello? Cosa sto provando? Gelosia? Mary vieni...
Che cosa ha in mano? Una pastiglia azzurra... che carina! C'era disegnata una colomba... anch'io vorrei saper volare... ma io ho volato!
Decisi di dare ascolto alla mia amica, potevo fare mia la notte, non dovevo perdere la sola opportunità della mia vita di diventare qualcuno. Ma chi? Io sono io, la ragazzina timida che ha deciso di abbandonare i suoi genitori per seguire... ma chi voglio prendere in giro. Volevo per una volta essere padrona della mia vita, ma non dovevo lasciarli così... non se lo meritavano. Volare... sì finalmente potevo. Ci è voluto poco... ho preso la pastiglia e via verso nuovi mondi. Colori, tanti colori... rosso... giallo... blu... come era bello il cielo di notte. Mi sentivo leggera, finalmente libera, danzavo tra le stelle come in un vortice di suoni e di colori. Anche Mary stava ballando... aveva un'espressione allegra sul volto, anche lei aveva preso quella piccola pastiglia azzurra.
Provavo... provavo pura felicità. Ero al centro dell'attenzione, tutti volevano ballare con me... grazie Mary per una notte mi hai fatto diventare un'altra persona... no, non devo ringraziarla, è colpa sua se...
Notte fredda e silenziosa... fuori non soffiava un alito di vento, ma il freddo era pungente. Anche adesso ho freddo. Vorrei dormire e non svegliarmi più... no, è importante che io ricordi tutto... la mia vita.
Stavo male, dopo poco sarebbe sorto il sole, volevo tornare a casa. Casa? Ma io l'ho abbandonata l'unica casa che avevo... i miei genitori, come ho potuto lasciarli così?
Pensavo di essere ancora in tempo per tornare dalla mia famiglia e dimenticare tutto, no non potevo lasciare Mary. Lei mi aveva permesso di fare quel meraviglioso viaggio in un mondo incantato, pieno di colori e dolci suoni. Volevo riprovare, ma ormai era tardi.
La strada era polverosa, decisi di andare a piedi. Mary non c'era. Camminavo... la via era lunga e solitaria, mi sentivo sola, ma, in fondo, la mia vita non era stata sempre così? No, da quando ho conosciuto Mary tutto è cambiato. Piansi, le lacrime erano calde, scendevano e, stranamente, mi tranquillizzavano.
Una luce bianca, accecante, una macchina mi veniva incontro. Mary! Finalmente sei tornata da me! L'auto era vecchia, al suo interno aleggiava un odore nauseante d'alcool e di fumo. Stavo male, ma cercavo di non darlo a vedere, non volevo rovinare una bellissima serata come quella. Mary aveva uno sguardo strano, vacuo, forse a causa della pastiglia... Decisi di guardare fuori dal finestrino per distrarmi, il sole stava sorgendo, il cielo era di un bellissimo rosa, avevo molto sonno, volevo dormire e il dolce cullare della macchina conciliava il riposo. Non sapevo neanche dove stavo andando, ma che importava, finalmente potevo contare su qualcuno e per una volta non volevo preoccuparmi di ciò che sarebbe successo dopo.
Un rumore forte, fastidioso, una frenata e di colpo più niente.
Dov'è Mary? Ci siamo fermati con l'ambulanza. Qualcuno mi prende per mano. Sento un profumo familiare... mia madre... ripete il mio nome... perdonami... rosso... giallo... blu.

Sara morì subito dopo il suo arrivo in ospedale in seguito alle ferite riportate in un incidente stradale. Sia lei che la sua amica, la ragazza alla guida, erano sotto effetto di stupefacenti.


»Torna all'elenco dei testi
»Torna all'elenco delle edizioni

Copyright © 1999 - Comitato per Sofia - Tutti i diritti riservati.
Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010