Intervista impossibile a Narciso
Il celebre e bellissimo Narciso è arrivato nella nostra città. Io mi sono recato all'albergo dove alloggia per intervistarlo. Davanti alla porta centinaia di ragazze urlavano il suo nome e si accalcavano sperando di vederlo almeno un attimo. A fatica sono riuscito a passare e a raggiungere la camera di Narciso per fargli alcune domande. Ecco il testo dell'intervista.
- Signor Narciso, davanti all'albergo ci sono centinaia di fans che aspettano di vederla: che impressione fa essere cosi famoso?
- Guardi, non ne posso più. Non posso andare da nessuna parte senza che saltino fuori queste scalmanate che mi corrono dietro. Le ninfe, poi, sono terribili.
- Ma la povera Eco, per esempio, era sinceramente affezionata e lei l'ha trattata malissimo...
- Non mi parli di quell'oca: sempre a ripetere le stesse cose, era incapace di formulare una frase da sola.
- Ma insomma, possibile che nessuna ragazza le piaccia? Eppure molte ninfe sono bellissime...
- Be', quanto a bellezza, non lo dico per vantarmi, ma è difficile raggiungere il mio livello... Comunque, anche se tutti pensano che io guardi solo me stesso, a me piacerebbe vivere come gli altri. Questa mia bellezza non l'ho chiesta: se sono nato così, che colpa ne ho? Però, fin da quando ero piccolo, tutti continuavano a ripetere: "che bellissimo bambino, da grande tutte le donne gli correranno dietro"... e infatti, purtroppo, è proprio così.
- Lei mi sembra piuttosto pessimista e scontento.
- Sì, perché avere una sola caratteristica, la bellezza, condiziona tutta la vita.
- Che cosa avrebbe voluto fare?
- Be', ai miei tempi, nel mio paese d'origine, non è che ci fossero tante possibilità per un giovanotto: o facevi il guerriero, o l'artigiano, o, se studiavi, il filosofo. Ma io per lo studio non è che fossi molto portato. Di fare il guerriero, poi, non se ne parla neanche!
- Poteva fare l'artigiano.
- La verità è che, a forza di sentirmelo ripetere, anch'io mi sono convinto di poter esistere soltanto per la mia bellezza. Poi non so... la predizione di quel noioso di Tiresia mi ha sempre inquietato. Questi indovini non dicono mai le cose in modo chiaro: per esempio "questo ragazzo amerà gli animali quindi farà il pastore". Parlano sempre per enigmi "questo ragazzo vivrà a lungo se non conoscerà se stesso". Mi dica lei se ha senso!
- Ma gli indovini, se parlassero in modo chiaro, non avrebbero più lavoro! Forse lei dovrebbe cercare da solo la sua strada, mi scusi se glielo dico.
- È vero ma è difficile sottrarsi ai condizionamenti della società. Poi c'è tanta gente che ce l'ha con me, mi minaccia.
- Chi la minaccia?
- C'è una dea (lei non ha idea di quanto siano dispettosi gli dei... si impicciano sempre di tutto e combinano un sacco di guai) che ha deciso di punirmi per il mio egoismo. Ma io non ho chiesto niente a nessuno. È colpa mia se, appena mi vedono, tutte si innamorano? Comunque adesso mi sono veramente stancato e ho deciso: da oggi cambierà tutto.
- Che cosa farà? Che cosa le piacerebbe fare?
- Non saprei cosa fare, però mi piacerebbe essere qualcosa di diverso, qualcosa di bello, senza dover soffrire. Forse, se potessi scegliere, vorrei essere... Senta, le dispiace andare a prendermi un bicchier d'acqua? Parlare mi ha fatto venire sete.
- Certo, signor Narciso, vado subito...
- Ecco il bicchiere d'acq... Signor Narciso, signor Narciso... ma dov'è andato? È sparito! Ma che personaggio bizzarro. Ma... che strano, entrando non avevo visto, qui sul tavolino, questo bellissimo fiore... chi l'avrà portato? Be', lo metterò qui nel bicchiere.
»Torna all'elenco dei testi
»Torna all'elenco delle edizioni