Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
3ª edizione - (2000)

Le affinitą, il viaggio, la memoria.

Quel viaggio mi sembrò interminabile:
è strano come una singola esperienza possa cambiare la vita di un uomo che pensava di avere le idee chiare sul proprio futuro, su quello che sarebbe diventato e invece...
Lui voleva soltanto andarsene, scappare da quel posto che riteneva maledetto, dimenticato da tutti e da tutto, sicuramente molto diverso dalla tranquilla e moderna provincia dove abitava.
Probabilmente non credeva che potesse esistere tanta povertà e miseria, dalla sua normale e quieta vita da infermiere, negli stessi luoghi descritti da tutti come paradisi terrestri, ambite e costose mete per le vacanze, dove il mare azzurrissimo bagna le soleggiate spiagge affollate di turisti e la ricchezza degli alberghi ti protegge da quello che non vogliono farti vedere, da quello che tu non vuoi vedere, ma anche da quello che purtroppo c'è, esiste e lo sai.
Allora perché scappare, perché bendarsi gli occhi e far finta di non vedere, di non poterci fare niente che tanto non sei tu il colpevole e così trovi una scusa per tornare tranquillo, senza rimorsi, a casa per riprendere la tua normale vita.
Questo era quello che pensava, al ritorno da una vacanza premio in Africa, un infermiere ventiquattrenne, un ragazzo semplice senza vizi con alcuni pregi che lo rendevano speciale, lavorava in un piccolo ospedale di provincia in un paesino dove ricchezza e tranquillità andavano a braccetto da molti anni ormai e così sarebbe continuato.
Ma quel viaggio per lui aveva significato molto di più di tre giorni di riposo e di distacco dalla monotonia, sapeva, anche se cercava di convincersi del contrario, che non poteva rimanere indifferente, come facevano gli altri, a quello che aveva visto e capito essere il suo futuro.
Più il tempo scorreva, più si sentiva spinto da qualcosa di strano che gli veniva da dentro e confondeva le sue solite idee e lo invogliava a tornare lì dove aveva lasciato parte del suo cuore, in quei luoghi africani desolati e dimenticati.
Passati sei mesi da quel viaggio, prese una decisione e, dopo non pochi problemi, riuscì ad organizzare un piccolo gruppo di volontari e tornò su quelle spiagge ed esaudì quelli che da sempre erano stati i suoi desideri: aiutare gli altri.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010