Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
3ª edizione - (2000)

Le affinitą, il viaggio e la memoria

Punte di ghiaccio scorrono fredde davanti ai miei occhi. Tagliate e sfaccettate come lame, scintillano illuminate dai primi raggi di sole. Questo paesaggio quasi spoglio di vita mi ispira un sentimento ambiguo, che si confonde tra la paura, lo stupore, o forse solo una grande sensazione di libertà.
È tutto così calmo ed immobile, che questa stabilità mi turba la mente, offusca i miei pensieri, mi fa sentire piccola ed impotente di fronte ad una tale immensità.
La perfezione delle linee, l’ampiezza dei tratti di queste imponenti montagne, mischiate con la morbidezza della neve, sono indefinibili, sembrano finte tale è la loro superbia. La loro semplice ma struggente bellezza, lascia ogni sguardo perplesso, perso.
Ma ad un tratto, la fermezza delle forme sparisce, ed il vento, forte e freddo disturba la quiete di questo ambiente. Delle onde bianche e pungenti si innalzano nel cielo, percorrono l’aria solcandola con rapidità ma delicatezza.
Ogni soffio del vento emana un’energia ed una vitalità che sorprendono quasi impauriscono.
Questo spettacolo che da sempre si ripete, pur essendo estremamente continuo, offre sempre delle immagini diverse, ed ogni volta che lo sguardo ci si immerge, sembra non poterne più uscire.
Il silenzio ritorna poi a stabilirsi, e quell’atmosfera di vivace tranquillità mi sbigottisce di nuovo.
Allora, alzo gli occhi al cielo limpido, frammentato da piccole masse bianche e gommose.
Le forme volubili e leggere delle nuvole viaggiano lente, fino a che facendosi trafiggere dalle punte ghiacciate, finiscano la loro secolare rotta.
Poco a poco, il sole si fa più alto nel cielo, e la distesa bianca mi acceca, riempiendomi gli occhi di felicità. E come trovarsi in un sogno, dove si uniscono elementi che danno la vita, la gioia.
Ormai, il giorno è arrivato, il vento si è placato, la neve è ferma, e le montagne più alte che mai.
L’unica cosa che mi affligge è sapere che, poco a poco, questa bellezza sparirà. Lentamente, il ghiaccio robusto si scioglierà, e scivolando tra i ruscelli, se ne andrà insieme a lui tutta la storia di questo lungo inverno silenzioso, che malgrado le sue sembianze vuote, nasconde mille storie, pensieri, ed immagini ricche di creatività.
Quello che mi rimane di questo viaggio meraviglioso, è il ricordo che egli mi ha per sempre inciso nella memoria. Quando vorrò rivivere le stesse emozioni, mi basterà pensare alla vita, che con i suoi susseguirsi di sensazioni, nelle quali, amore, paura, solitudine, gioia e dolore si confondono, riempie da sempre le mie giornate, essenzialmente vuote, se non fosse per queste quotidiane sorprese.
D'altronde, tutti noi abbiamo apparenze banali, sembriamo avere le stesse idee, forme e pensieri. Ma, pur senza saperlo, nascondiamo nel più profondo del nostro animo, incredibili risorse, paragonabili a questo paesaggio invernale, dove bellezze sorprendenti, forze miracolose, ma anche indescrivibili sofferenze si intrecciano, dando vita all’incredibile storia che la nostra esistenza narra.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010