Un'esperienza di lettura
Ciao Ilaria,
come va? A me bene. Sicuramente a quest'ora sarai in viaggio per Amalfi con la tua classe, per questo ho deciso di scriverti perché non ci potremo sentire per tutta la settimana.
Ti scrivo per dirti che letto il libro di cui ci aveva parlato la nostra professoressa di lettere dell'anno scorso: "Alice: i giorni della droga". L'ho trovato per caso andando in biblioteca, mentre curiosavo tra i libri per ragazzi, e ho deciso di leggerlo.
Mi ha colpito moltissimo non solo per la sua attualità, ma anche perché è il diario di una ragazza della nostra età, a cui lei si confida; leggendolo mi è sembrato di diventare la sua migliore amica.
Alice è un'adolescente, con tutti i suoi problemi, paure e piccole cotte proprio come tutti noi. I suoi genitori decidono di traslocare in un'altra città dove lei non conosce nessuno, in un primo tempo si sente triste e sola, ma poi riesce a trovare un'amica. Intanto però arriva l'estate le due amiche sono costrette a separarsi, Alice decide di trascorrere le vacanze dai nonni nella sua vecchia città.
Le vecchie amiche non ci sono e Alice entra in una compagnia "sbagliata" che la inizia alla droga, questo cambia radicalmente la sua vita; infatti tornata dai genitori attraversa vari periodi di smarrimento che alla fine la portano a scappare da casa.
Dopo diverse avventure con una sua nuova amica decide di tornare a casa, dove però alcune sue rivali le danno inconsapevolmente una droga che la fa impazzire e viene rinchiusa in un ospedale psichiatrico. Quando esce è cambiata e cresciuta, decide di iniziare una nuova vita e di finire il suo diario. Nell'epilogo però, viene detto che Alice è morta tre settimane dopo aver deciso di non tenere più un diario e nessuno ha mai saputo perché (la droga?).
Questo libro mi ha aperto gli occhi su uno dei problemi della nostra società, infatti io ho sempre visto questo argomento esternamente, non ho mai pensato a quanto si potesse soffrire e che basta pochissimo per cadere nella trappola che la droga costituisce.
Inoltre mi ha fatto ripensare a Simone, quel nostro compagno che era con noi in prima media, i professori ci dicevano che aveva problemi con la droga, noi lo consideravamo diverso (anche perché era molto più grande) ma nessuno ha mai pensato ad aiutarlo. Anche Alice nel libro sente il bisogno di aiuto, ma non trova nessuno che riesca a aiutarla, magari Simone si sentiva così, chissà?
In fondo al libro viene riportato un dato che mi ha fatto molto riflettere: nell'anno della morte di Alice sono morte oltre 50.000 persone per droga questo dovrebbe far capire che il pericolo degli stupefacenti, nella nostra società, non si può ignorare!
Ecco! Ti ho raccontato tutto, adesso però ti devo prestare il libro così che tu possa leggerlo, muoio dalla voglia di confrontarmi con te per sapere cosa ne pensi.
Divertiti ad Amalfi! Ci vediamo quando torni.
Salutoni e Bacioni
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