Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
2ª edizione - (1999)

Colloquio con un poeta

Gent.mo Signor Ungaretti,
mi chiamo Luana, sono una ragazza di 16 anni e frequento la seconda classe dell'istituto Professionale "Paolo Frisi" di Bresso. Mi ritengo una ragazza molto simpatica ed espansiva e ciò sicuramente mi aiuterà nel lavoro che intraprenderò finiti gli studi con indirizzo turistico; infatti il mio obiettivo è di diventare una hostess di volo e forse anche una poliziotta: seguendo le orme di mio padre. Perché adoro stare a contatto ogni giorno con persone diverse e rendermi utile verso gli altri.
Amo molto gli animali e la natura e tutto ciò di bello e misterioso che mi circonda. Ascolto qualsiasi tipo di musica e mi piacciono molto film e libri d'orrore perché, pur mettendomi addosso una sensazione angosciosa, allo stesso tempo mi incuriosiscono coinvolgendomi totalmente.
Attraverso questo profilo si può capire che sono una ragazza ottimista e solare, ma a volte anch'io mi rinchiudo in me stessa, naturalmente quando qualcosa va storto e quando sembra che il mondo mi cada addosso.
Fino ad ora non avevo mai avuto un incontro coinvolgente con la poesia in generale; sì... alle elementari e alle medie ho letto delle poesie, ma mai ne sono rimasta colpita. Solo quest'anno sono venuta a contatto con un'esperienza di lettura e comprensione di varie poesie che mi hanno lasciato nel cuore qualcosa di speciale e profondo.
Questo grazie al lavoro intrapreso dal mio professore di italiano aiutato dagli interventi di un lettore esperto: Antonio Inzadi. Grazie a loro posso dire che piano piano sto diventando una piccola esperta anch'io, capace di cogliere i messaggi che le Sue poesie nascondono.
Ed è proprio questo ciò che caratterizza la Sua poesia, la poesia ermetica, formata da testi brevissimi nei quali la parola non deve descrivere, ma cogliere il segreto che si nasconde dietro le cose.
Per questo sono rimasta molto colpita dalla Sua produzione poetica, che si allontana dalla tradizione poetica italiana, e mira a folgorare il lettore.
Leggendo la Sua scheda biografica è emerso che il Suo ritorno dal fronte fu colmo di delusione, amarezza e impotenza, che Lei ha saputo tradurre in splendide liriche.
In classe abbiamo letto quattro Sue poesie ambientate sul fronte di guerra: "Fratelli", "Veglia", "Soldati" e "San Martino del Carso".
Quest'ultima ha suscitato in me profondo dolore e commozione; delle emozioni fortissime che mi hanno portato a pensare a una mia esperienza personale. Nella prima strofa Lei guarda al paesaggio esterno e vede un paese devastato dalla guerra, mentre nella seconda strofa guarda dentro se stesso e si accorge che delle persone che Lei amava non è sopravvissuto nessuno.
Immagino davvero il dolore e la disperazione che Lei provava. Quando le persone che amiamo, le persone che fanno parte della nostra vita scompaiono, sentiamo un vuoto immenso che nessuno potrà mai più colmare.
Due mesi fa ho perso i miei due nonni per un brutto male e mi creda, il mio cuore era veramente il paese più straziato, a pezzi, distrutto da chissà quale forza maligna che aveva deciso di portarli via da me.
Credo che l'unica "cura" sarà il tempo, il tempo mi aiuterà a capire che dovrò continuare la mia vita affinché io possa dire: - Sì, ho sofferto tanto, ma mi basta conservare nel cuore ogni minuto passato insieme a loro.
Ora, sento la necessità di ringraziarLa perché grazie a Lei e alle Sue poesie ho saputo cogliere un dono molto prezioso: il ricordo dei miei nonni che rimarrà vivo nel mio cuore e nella mia anima per sempre.
In un certo senso mi sono sfogata con Lei e spero molto che Le farà piacere leggere questa lettera.
Con molta stima Le porgo i miei distinti saluti.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010