Un'esperienza di lettura
A noi ragazzi, in generale, piace leggere poco.
I libri impegnativi quasi ci spaventano e possono essere molto crudi quelli che riguardano il 'progresso', che provocano una sofferenza interiore, come "Cuore di cane", un libro di Bulgakov che abbiamo letto a scuola.
Quindi siamo più propensi a leggere libri di avventura, fantascienza e alcuni libri 'romantici'.
Ci soffermiamo su questi generi forse perché ci coinvolgono di più; in questo modo la lettura diventa più interessante, movimentata e si sviluppa 1'immaginazione. Qualche tempo fa ho dedicato il mio tempo libero alla lettura.
Ho scelto "20.000 leghe sotto i mari" perché mi incuriosiva ed era uno dei tanti libri che non avevo ancora letto.
È stato scritto da Giulio Verne.
Si tratta di un vecchio libro di avventura, che anche i miei genitori forse avevano letto alla mia età.
L'autore 1'ha scritto servendosi di tanta immaginazione, che lo portò ad aumentare cose che al suo tempo non esistevano e che ora grazie al progresso, sono oggi normali. Narra di un gruppo di persone che fece una spedizione in cerca del mostro marino capace di affondare navi da guerra grandissime.Il protagonista principale è il capitano Nemo, 'a capo' del sommergibile "Nautilus".
Egli era uno scienziato famoso che aveva fatto molti studi di fisica e tante scoperte. Scambiava le sue informazioni con un marinaio esperto di balene; che salvò dal naufragio quando fece affondare le navi su cui stava navigando.
In passato, a causa di alcune sue invenzioni era stato respinto dalla società, quindi si era rifugiato in un'isola vulcanica, con alcuni uomini fedeli, per riuscire a realizzare quelle invenzioni che la sua società non gli aveva permesso di sperimentare.Una delle sue invenzioni fu il "Nautilus": un sommergibile d'acciaio con un'enorme finestra di vetro ed un faro che permettono di vedere il fondo del mare.
Nemo lo aveva costruito perché odiava quelli che lo avevano cacciato e voleva vendicarsi, affondando le navi.Era un uomo raffinato trattava gli ospiti con un riguardo in un elegantissimo salone del "Nautilus" dove venivano serviti ottimi cibi e alla fine della cena c'era 1'intrattenimento con una musica di organo oltre a essere raffinato, colto e contento di scambiare le sue opinioni con il suo amico marinaio, era anche uno scienziato che mirava al progresso.
La sua fine giunse quando 1'isola su cui era rifugiato e dove c'erano i suoi laboratori, essendo di origine vulcanica, esplose a seguito di un'eruzione.Si salvarono solo il professore, il cameriere e il marinaio suo amico.
Si può giustificare il comportamento di Nemo, che ha reagito con un senso vendicativo nei confronti di quelli che 1'hanno privato della possibilità di esprimere liberamente le proprie idee.
Ma in ogni caso, con questo suo comportamento, ha coinvolto persone innocenti e, come si è visto, non ha risolto nulla.
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