Esperienza di lettura
Invano la mattina ti tendo le braccia svolgendomi dai gravi sogni, invano la notte ti cerco nel letto quando un innocente sogno infelice mi illude di esserti accanto sul prato e di tenerti la mano e di coprirtela di mille baci.
Se allora, immerso ancora a metà nelle vertigini del sonno, ti cerco tentoni e mi desto... un torrente di lacrime mi sgorga dal cuore oppresso, e sconsolato piango un cupo avvenire
Questa frase è solo una delle tante che Werther dedica alla sua amata Lotte nel libro "I dolori del giovane Werther" di Goethe. Mi è piaciuta molto perché esprime speranza in un amore che non sboccerà mai ed è intrisa di illusione e di tristezza.
Il libro racconta, attraverso delle lettere che il giovane protagonista scrive al suo amico Alberto, la vita di Werther e i dolori che ha sofferto.
I fatti si svolgono in un passato lontano dal nostro e troppo diverso, ed è forse questo che mi ha affascinato.
Werther vide per la prima volta Lotte a una festa di ballo. Lo colpì subito per la sua bellezza, per il modo in cui parlava, esponendo le sue preferenze di lettura, e il suo innato amore per il ballo.
Allora la lasciai dopo averle chiesto di poter andare a farle visita il giorno stesso; essa accondiscese, ed io andai: e da allora il sole e la luna e le stelle possono continuare tranquilli il loro corso, io non so se sia giorno o sia notte, e l'universo intero mi scomparve davanti
Dopo aver passato la sera con la bella Lotte era inebriato da lei: volle vederla ancora, ancora e ancora. Passarono giorni felici insieme, lui andava a casa sua accudiva un po' i fratelli più piccoli e facevano lunghe passeggiate; Werther era in pace con se stesso: il sole e l'universo giravano tranquilli attorno a lui mentre per il giovane tutto svanisce tranne l'amore per Lotte.
Ma dopo le nozze già stabilite di Lotte con Guglielmo si instaurò lentamente lo struggimento di Werther.
Egli sapeva dall'inizio che la sua amata si sarebbe sposata, ma sperava intimamente che lasciasse tutto per vivere la sua vita con lui.
Talora non riesco a comprendere come sia possibile che un altro l'ami, che ad un altro sia lecito amarla mentre l'amo così interamente, così fervidamente e non conosco, non so, non ho null'altro che lei!
Werther è logorato da quest'amore e non si dà pace: vederla col marito lo faceva sentire ancora più male.
Il rapporto fra loro due cambiò radicalmente: non passavano ormai più tanto tempo insieme e il giovane rimpiangeva le passeggiate, le chiacchierate sotto un salice piangente in mezzo alla natura; lo sfiorarsi con le dita quando si toccavano inavvertitamente e questo accendeva in lui un fuoco che gli correva in tutte le vene. Tutti questi piccoli piaceri, che davano un senso alla vita di Werther, non tornarono più. Se avessi avuto la fortuna di morire per te! Lotte, di dipartirmi per te! Morrei con coraggio, morrei con gioia se potessi restituirti la calma, la delizia della tua vita. Ma ahimè! Solo a pochi nobili esseri è stato concesso di versare il loro sangue per coloro che amavano... battono le dodici! Così sia dunque - Lotte! Lotte! Addio! Addio!
Così Werther saluta Lotte prima di uccidersi.
Il giovane protagonista è vissuto per l'amore verso un'altra persona, non per il denaro, per il potere per la fame ma per un vecchio semplice sentimento.
Mi è molto difficile concepire tutto questo.
Siamo abituati a una società di consumo nella quale non c'è molto spazio per i veri sentimenti ed è difficile pensare a un uomo che si sia ucciso per uno di questi. Non è morto per Lotte ma è stato ucciso dal troppo amore che aveva dentro che non avrebbe mai potuto liberare e che si trasformò in una tortura per lui.
L'unica via d'uscita era la morte.
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