Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
2ª edizione - (1999)

Un'esperienza di lettura

Mohamed e Taufik partono da Rabat carichi di aspettative e buone prospettive, con la speranza di costruirsi una vita e un futuro in Italia. Ma già poco tempo dopo la nostalgia di casa si fa sentire e i due amici quasi si pentono della loro decisione. Ma la voglia di arrivare in Italia e di ricominciare da zero, è più grande, e i due arrivano finalmente nell'agognato paese. Qui comincia l'odissea italiana di Mohamed Bouchane durata un anno, passata tra ostelli, dormitori e vagoni letto nelle stazioni. La sua vita è profondamente cambiata da allora, da quando lasciò la sua famiglia e i suoi amici, la ragazza, l'università. Il primo anno di vita in Italia è stato per lui difficilissimo, un continuo alternarsi di momenti felici e tristi, di amici che partono e che arrivano, di ingiustizie, di feste, di lezioni di italiano, di lavori più o meno precari. Ma nonostante questo è stato forte, sorretto dalle lettere della sua famiglia, dall'orgoglio, e soprattutto dalla sua fede, ha saputo resistere, e alla fine si è perfettamente inserito nella società. La Milano che descrive, alle porte degli anni novanta, è una città che non sempre è disposta ad accettare chi viene da un altro paese, ma è anche piena di persone disponibili ad aiutare e a far integrare gli stranieri. Già dopo pochi giorni di permanenza in Italia, si presenta il problema del letto, del dove dormire. Si cercano così gli ostelli, i centri di prima accoglienza, e, in mancanza di questi, ci si accontenta di macchine abbandonate e treni. L'elemento che tra tutte queste avversità, più di altri gli permette di tirare avanti è la sua grande fede. È incredibile leggere di come, nonostante le avversità, Mohamed cerchi sempre di andare alla sua moschea, seguire il Ramadan, o addirittura, nonostante la fame, rifiutare di mangiare la pasta o la carne non macellata secondo le regole imposte dal Corano. Il libro, "Chiamatemi Alì", è la pubblicazione dello stesso diario di Mohamed Bouchane, che racconta il suo primo anno di vita in Italia. Formalmente non si può dire che sia perfetto, la narrazione è infatti semplice e lineare, divisa in giorni, e in ognuno di essi è raccontato un avvenimento più o meno importante. È questa però la vera bellezza del libro: riuscire ad appassionarti anche con le piccole cose, immedesimarsi totalmente nelle sue vicende; giudicare e criticare chi lo maltratta; incitare chi lo aiuta e chi lo sostiene; sperare che riesca a regolarizzarsi per condurre una vita nomale. Come ho già detto è la fede che lo aiuta in tutte le situazioni. Mohamed è un fervente religioso, cerca sempre le moschee per pregare, anche se è affamato non mangia la carne italiana, e, durante il Ramadan, nonostante lavori faticosamente tutto il giorno, evita di mangiare durante il giorno per non commettere peccati. Quando è costretto, in mancanza di lavoro, a elemosinare qualcosa, lo fa controvoglia e malvolentieri, o non lo fa del tutto, perché i soldi li vuole guadagnare onestamente.
Questo libro non è certamente un capolavoro, è un libro semplice, senza pretese, ma bello proprio perché racconta semplicemente i fatti, senza mai giudicare nessuno, con gli occhi di uno che non conosce la vita del nostro paese. Il diario di Bouchane non diventerà mai un classico o un best-seller, è infatti già uscito dal catalogo delle case editrici, ma per chi riuscirà a leggerlo, sarà sicuramente un'esperienza nuova, e si immedesimerà a tal punto da essere contento quando lui trova da mangiare, o indignato quando viene trattato male. Raramente il protagonista commenta o giudica le persone che gli stanno intorno, in questo modo è come se avesse sempre una posizione neutrale, anche nei confronti di chi si comporta male con lui. Non so cosa stia facendo Mohamed adesso, quando il suo diario è terminato le cose sembravano andare bene per lui, aveva una casa, un lavoro, molti amici. Magari ora ha trovato un lavoro migliore e tutto il rispetto che si merita. Magari in questo momento, sta dicendo a qualcuno "Chiamatemi Alì".


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010