Un'esperienza di lettura
L'esperienza di lettura che voglio raccontare è quella di quando, con degli amici, mi sono recato al concerto del cantautore modenese Francesco Guccini.
Questo concerto si svolgeva al Palavobis di Milano, che, per quell'occasione era gremito. In questo concerto Guccini ha cantato i suoi brani più celebri ("Canzone per Silvia", "Canzone per un'amica", "Dio è morto", ecc...) senza escludere la mitica "Avvelenata".
Infine ha concluso con una delle sue migliori canzoni cioè "La locomotiva", richiesta a gran voce dal pubblico e poi accolta con un'ovazione nel momento in cui Guccini si accingeva a cantarla. Questa canzone tra le più note di Guccini è metaforica: racconta di un uomo che sale su una locomotiva e si scaglia contro un treno di ricchi, quindi contro la ricchezza e lo sfruttamento. Inoltre intorno alla metà del concerto il cantautore modenese ha cantato due nuovi pezzi, intitolati "Inverno 1960" e "Autunno", subito sottolineati da un boato del pubblico, davvero scatenato ed incontenibile. Questo concerto mi ha molto colpito non solo per le meravigliose canzoni, ma anche perché, negli intervalli tra una canzone e l'altra, Guccini si lasciava andare a battute molto ironiche, ad esempio nel momento in cui il cantautore è comparso sul palcoscenico ed il pubblico lo ha acclamato e incitato ha detto che se non la smettevano di applaudirlo si sarebbe presentato a Sanremo..., e ogni volta che terminava una canzone si concedeva un bicchiere di buon vino. Per me è stato il primo concerto cui ho partecipato dal vivo, e ne sono rimasto molto emozionato.
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