Test amento -Dall'ascolto degli ultimi due album "Innuendo" e "Made in Heaven" del gruppo rock inglese Queen e dalla vicenda personale del cantante del gruppo stesso
Lasciate, lasciatemi godere questa notte; quella finestra... aperta, spalancata, non m'importa del freddo. È bella stasera la luna, non trovate? Stasera è bella la luna... Avete mai visto una notte così? Non lasciatemi solo, ho delle cose nel cuore e non so se avrò tempo abbastanza per svuotarlo completamente. Non so se siano cose importanti; per me forse solo perché sono le ultime che usciranno dalle mie labbra, ed allora le ricorderete proprio per questo anche se saranno delle stupidaggini. Ma abbiate pazienza e prestate attenzione, perché verranno naturali come il mio respiro; e non badatemi se dovesse scendere qualche lacrima o dovessi mettermi a ridere spropositatamente. Lasciatemi impazzire questa notte, finché le forze mi permettono di tenere aperti gli occhi e di spingere e tirare quest'aria profumata fuori e dentro i polmoni. Cosa sarà poi mai tutto questo? Morire è un po' come amare e non essere ricambiati, come desiderare ardentemente una persona, non poter fare a meno della sua presenza e non riuscire a convincerla dei propri sentimenti. È come un silenziosissimo viale alberato, senza cinguettii, senza voci umane, buio davanti, sopra, sotto e dietro, e l'unico rumore è il battito del nostro cuore che ci assicura una presenza. Quante volte in questi giorni ho ascoltato in silenzio i battiti del mio cuore, sperando che continuasse, che non si fermasse, pregando di avere la forza per un ultimo rintocco; e quante volte ho sentito il vento che penetrava nella gola e sfogliava dentro, giù giù fino allo spirito e mi rinfrancava nelle notti insonni... Quanta dolcezza in tutto questo, quanta poesia nella vita... Forse è per questo che temiamo la morte? Forse perché in fondo tutti noi abbiamo a cuore questa poesia, anche se magari non ci accorgiamo neppure della sua esistenza? Ma in fondo dopo ogni delusione d'amore non riusciamo sempre a tornare felici e di ottimo umore? Perché allora non dovrebbe esserci un "ottimo umore" anche dopo aver smesso di respirare? Che ore sono? Oh, che importa! Questa notte per me il tempo non esiste; avete visto che splendido spettacolo c'è là fuori? Mio Dio che luna magnifica, guardatela: una bellissima mezza luna. Non è ugualmente meravigliosa anche se incompleta? Non guardatemi così; non vedete che sono sereno? Di cosa mi devo lamentare? Pensate che sia troppo giovane, ma non c'entra nulla; mi basta aver goduto questi anni più intensamente possibile. Ricordo tutti i giorni di sole delle estati della mia vita, ed i temporali li ho visti tutti; mi sono perso moltissimi tramonti ed albe, ma ne ho scoperti di meravigliosi ovunque, ed ognuno originale, ogni volta sempre diverso, sempre nuovo, ed ho provato nuove emozioni e nuovi brividi. Ho bevuto l'acqua di un fresco ruscello montano, ho ascoltato la musica dell'acqua di azzurri laghi; ho mangiato panini all'ombra di grandi querce ed ho corso attraverso verdi vallate umide. Ho amato, ho amato tutti: ho amato voi e la vostra amicizia, ho amato con tutto il cuore quello che mi avete regalato per i miei compleanni e per i nostri anniversari; ho amato migliaia di persone, folle di sconosciuti, stadi pieni di mani che sfioravo e facevo muovere insieme alle mie; ho amato uomini e donne, adulti e ragazzini, madri e padri, figli e nipoti uniti dalla nostra musica. È stato bello, è stato un bel gioco, mi sono divertito, ho donato qualche felicità, ho amato e mi hanno amato; ho fatto qualcosa di sbagliato, e c'è stato qualche dolore, ma non è stato infinitamente ricompensato da altre immense gioie? Forse per un bruco che muore non c'è una farfalla che nasce?
Cari, siete cari a starmi vicino. Vorrei portarvi con me, ma non posso; quanto sono sentimentale, mi mancherete tutti. Ma finché avrò il vostro amore vivrò in voi, finché canterete canterò anch'io nelle vostre voci, finché vi ricorderete di me vivrò nei vostri pensieri. Amici, sono felice, non lo vedete? E sono tranquillo. Non ho mai imparato tante cose come in questi pochi giorni; ed ho trovato nella rassegnazione una consolazione inaspettata. Mai sono stato veramente me stesso come stasera, mai stato più sincero, forse perché non ho forze da sprecare per mentire. In tutti questi anni voi solo sapevate chi fossi veramente, chi fossi dietro al palco, non quello davanti alla folla; voglio smetterla di recitare, oramai questa maschera non serve più, né per voi è mai servita; ma non lasciate che gli altri mi vedano in questo stato. Per loro sono sempre l'anfitrione cortese, l'intrattenitore sorridente; è il destino di ogni attore: non è stata questa una lunga, interminabile pantomima? La tragedia non deve fare parte dello spettacolo; amici, quello non è finito, non deve finire... Gli applausi... eccomi, sono pronto; il costume? Più trucco sotto gli occhi, presto... devo entrare... sarò a posto? Ancora qui, eccomi, d'ora in poi esistono solo loro, il mio pubblico è la mia testa, nient'altro al di fuori di loro, sono nelle loro mani... o nelle mani degli dèi... qualcuno mi aiuti! Qualcuno mi stringa la mano, statemi vicino, non vi vedo... guardatemi, sono già impazzito... Asciugate quella tristezza dagli occhi e rivolgetemi tutti la vostra comprensione. Voglio ringraziare Dio per tutto quello che mi ha donato: per la vita, per tutte le gioie che in essa erano incastonate, per i miei amici che mi tengono le mani, per il sole e le belle giornate, per la pioggia e la neve che è così bianca e fresca e si fa modellare in mille forme, e fa giocare i bambini, per le montagne russe, per la musica, per Elvis e per Bob Marley, per le automobili che corrono, per la voce che mi ha donato; per mia mamma e mio padre, per il loro amore e per il mio che fu tanto ma mai abbastanza; infine per avermi dedicato questa splendida ed unica notte. Grazie.
Il destino si compie, cala il sipario, termina la scena madre: quello è l'angolo che devo voltare, ed è il mio turno. Devo salutarvi tutti: vi ringrazio per quello che avete fatto per me, per avermi assecondato quando non stavo bene, per avermi sopportato in questi mesi di durissimo lavoro per me ed interminabile per voi, per aver lavorato con incredibile pazienza pur di farmi felice e soddisfare i miei capricci. Scusatemi per avervi procurato tutti questi fastidi. Vi amo tutti. Questa notte non vuol finire... che ore sono? Mio Dio, com'è presto ancora! Vorrei vedere un'ultima alba prima di andarmene, ma forse è chiedere troppo; forse è meglio che esca in punta di piedi, nel silenzio dell'oscurità, presto, tra una scena e l'altra, mentre nessuno se ne accorge... Quanto mi mancherete tutti voi, le vostre canzoni, le vostre voci; e le albe, e queste serate, e tu Delilah, occhioni dolci... Cosa mi manca ancora? Mi sembra di aver detto tutto; ma se così fosse non avrei ragione di essere ancora qui a parlarvi, perché ho ancora del fiato da sprecare... Fra poco me ne andrò, ma voi resterete qui e lotterete ancora; lotterete per me, per tutte le persone che moriranno come me, e continuerete a ricordarmi come esempio, come monito, continuerete a cantare e suonare per la gente, continuerete a suggerire alle persone qualche cosa per cui vivere, continuerete e continuerete... promettetelo! Lo sapete come la penso: lo spettacolo deve andare avanti. Non preoccupatevi se resto indietro, non sono che una comparsa di questo immenso show, dovete andare avanti anche senza di me; non fermatevi, vi dico, andate avanti con lo spettacolo, sempre avanti, non fermatevi io sarò... sarò con... con voi.
Qualcuno prenderà il mio posto... lasciatemi, ora... non potete più venire con me... mio Dio, dove sono? Dove siete? Ho paura da solo... è freddo, e buio, anche se non tremo e vedo distintamente... sono arrivato: è questo? O non ancora? Cos'è? Sono leggero, sto volando; dov'è il mio corpo? Sembrano nuvole queste, e vedo tutto da quassù, continuo a salire sempre più in alto. Una luce fresca disseta la mia anima; sei tu? Un attimo, non ho finito! Voglio rimanere, laggiù qualcuno mi ama! Rivoglio il mio corpo, e pesando tornerò giù... o forse ho detto tutto? No, non sono ancora arrivato, io... io... sono nel mio letto... era un sogno o sono davvero scampato? quella era la mia anima... vuole scappare, tenetemi stretto, voglio restare con voi... sento le loro mani, sento il suo musetto sulla mia guancia... mamma, dove sei? Vorrei non essere mai nato... lasciami andare da loro... Dio, non li sento più, dove sono tutti? Le loro mani?
No! Voglio tornare indietro, voglio tornare dai miei amici, dalla mia mamma, dai miei cari...
Il fresco vento sulle mie braccia e sopra il viso; com'è dolce volare, e non ho freddo..
Quante stelle brillano nel cielo questa sera, e da qui come si vedono bene...
Perché sono tutti così tristi? Non mi vedono? Piangono me?
Il suo musetto morbido e tiepido che mi lecca la guancia...
Sono libero, leggero, aereo, impercettibilmente etereo...
Le loro mani nelle mie; i loro occhi sono tristi...
Forse riuscirò a toccare la luna: è così vicina...
La luna da fuori riflette dentro la luce...
Raggiungerò la vetta del cielo...
Ho tanto sonno, sono così stanco...
Mio Dio, almeno tu ci sei?...
La notte, che bella...
Il vento, fresco...
La luna...
I miei...
L'alba...
Non la vedrò...
Forse da lassù...
Vi amo.
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