Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
2ª edizione - (1999)

L'emozione della lettura è la lettura dell'emozione

Ma il libro è la guida dell'uomo, Caronte Virgilio o Beatrice non importa, il libro è la chiave che apre i cancelli del sapere, che pone in diretta corrispondenza l'essenza più recondita dell'animo umano con gli oscuri, perché impenetrabili altrimenti, ma a volte anche brillanti misteri che si celano nell'ombra della realtà.
Il libro è la catena che lega indissolubilmente l'uomo alla natura e con essa lo pone in armonia.
Dischiudere un libro ed avventurarsi nella lettura delle sue formule è tra le più grandi esperienze conoscitive, il libro parla la lingua della natura, lingua arcana, suadente, la stessa lingua dell'umanità.
Quando ci apprestiamo a leggere un libro siamo come naufraghi alla deriva che scrutano l'orizzonte nella incalzante attesa di un aiuto, una nave forse, che ci porti lontano dal grigio plumbeo del mondo.
È come imbarcarsi per un porto sconosciuto, il cuore batte seguendo il ritmo scandito dalle nostre speranze e dai nostri sogni. L'ansia e la paura, maligne, sono dietro l'angolo ma le nostre ardenti speranze sbarreranno loro la strada, solo per noi sono le città splendide della lettura.
Poi tutto accade come per caso, senza che ce ne accorgiamo veloci le pagine scorrono sotto i nostri avidi occhi e quando meno ce lo aspettiamo siamo lì davanti alla fonte della verità dei sentimenti...
Cristallina sarà la luce che osserveremo allora, che illumina il tedio di questi giorni di disperata attesa, cristallino diverrà il nostro animo e sarà come rinascere: la stessa gioia della scoperta della vita.
Ascoltando i mille canti, le voci i sospiri di quelle costellazioni di figure senza né corpo né anima, ma forse per questo più reali, che popolano queste città rimaniamo attratti, invaghiti quasi, dal centro di gravità che il libro esercita in noi.
Per ogni voce che prenderà dà vita nelle nostre menti ci sarà un sentimento nuovo in questo nostro cuore e il sentimento sarà puro e non servirà interpretarlo.
Ci disseteremo alle fonti della città, le nostre bocche aride berranno l'acqua che ci farà volare in paradisi prima di allora sconosciuti.
Eccola, è arrivata la pace, la tranquillità.
Ora non siamo più naufraghi, abbiamo baciato la terra vergine e la natura che ci ha accolto, la nostra sete è placata, il riposo e la serenità ci cullano, siamo accarezzati dalle onde del mare, è un ritorno alla pura innocentezza dell'infanzia, il mondo reale con le sue brutture è assai lontano e pare quasi un ricordo irreale.
La parola di uno scrittore è fonte di esaltazione spirituale, di elevazione, di estasi a volte.
Quando i personaggi ci prendono per mano e noi siamo loro e loro noi, i loro pensieri diverranno i nostri e noi parleremo con la loro voce, allora le nostre percezioni saranno all'infinito potenziate: vedremo in tutte le direzioni capiremo tutti i linguaggi. Saremo trasportati da questa burrasca di sentimenti per tutti i mondi, ogni parola ha mille significati ora e tutti ci fanno riflettere facendoci provare nuovi aneliti verso nuove esperienze.
Con un libro il cuore si trova in balia di sensazioni che spesso prima di allora erano sconosciute e queste sensazioni sono così forti che noi siamo veramente lì nel centro della storia.
Da una nebbia sorgono le immagini che fanno da sfondo al racconto, i loro confini sono sempre più nitidi e chiari, da quel brodo primordiale prendono vita plastiche forme che noi possiamo toccare...
All'improvviso ci sentiamo chiamati con nomi che paiono non appartenerci ma che per chissà quale incantesimo ci inducono a rispondere al richiamo.
Quella voce venuta dal nulla si è incarnata in una persona che ci sta davanti e ci parla, è anima senza corpo che ora dimora in noi e con il nostro corpo e le nostra carne agisce, anima che fa pulsare il nostro cuore di un ritmo che ci è proprio, un ritmo di un'intensità indescrivibile.
La letteratura è proprio questo: un viaggio, un'allucinazione, la più dolce la più straordinaria di tutte le allucinazioni.
È un coro di voci, una melodia suonata da un'orchestra fatta d'ombre amiche dai contorni effimeri, ineffabili, sono ombre strane, indefinibili e diafane che lasciano trasparire con i loro strumenti: violini, oboi, lire, flauti, e cetre un'emozione unica, mai provata prima di allora, che sa intrigare il cuore, e le viscere e il cervello, un'emozione che è tutto come la vita.
Ma questa melodia non durerà in eterno, presto una lama di luce malvagia disfarrà questa orchestra e si farà silenzio.
Gli strumenti rimangono abbandonati sulle scene.
Sipario.
Ed è proprio qui il fascino della lettura perché dietro quel drappo rosso pare di sentire ancora gli ultimi echi della melodia, ed il cuore si infiamma.
Gli strumenti sulle scene trepidanti attendono l'ora in cui l'orchestra risorgerà e quando si rialzerà il sipario un nuovo spettacolo avrà inizio e lo spettatore-lettore sarà coinvolto in un altro turbinio di sensazioni ed esperienze conoscitive.
Musica, musicanti!


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010