Le affinitą, il viaggio, la memoria
La sabbia tra le dita,
il vento tra i capelli,
ancora oggi quest'emozione scatena un intenso brivido che mi percorre il corpo e tormenta la mia mente.
Vedo sempre più quel ricordo apparire.
Nei miei occhi si rispecchia quell'indimenticabile spettacolo che dette vita alla passione: il dolce "fruscio" delle onde fondersi col tramonto.
Un tiepido blu calava su noi avvolgendo i nostri pensieri, parevano dei corpi celesti scintillanti nell'universo.
Nasceva e cresceva in me un profondo sentimento, figlio di un grande amore.
Un amore... forse frutto di un miraggio, svanito come la scia di un gabbiano.
Tempeste e uragani travolsero i miei pensieri, i miei occhi percepivano non altro che natura morta.
Il fuoco che ardeva in me si tramutò in ghiaccio, l'atmosfera divenne sempre più cupa, tutto sembrò appassire e come foglie d'autunno caddero le mie speranze.
D'improvviso il sereno,
un angelo mi illumina il cuore.
Nei suoi occhi vedo un mondo diverso,
tutto sembra rinascere.
Mi sento come una ninfea sbocciata nel mezzo di uno specchio naturale.
Quella Visione mi dà la forza e il coraggio di rompere la spessa lastra di ghiaccio che m'impedisce di respirare, ma ancora troppa confusione non mi dà via d'uscita.
Mi trovo in un solo momento a cercare nel vento quando potevo sognare, quando una piccola cosa diveniva immensa, la mia fanciullezza, la mia ingenuità...
In questo mondo che ogni volta cambia colore, mi sento sola più che mai, come la pioggia cade, vado giù fino a toccare il fondo con un dito.
Questa è la voce di una ragazza che combatte per una vita consumata dall'ipocrisia.
La sua vita è una vela al vento e naviga così, col folle desiderio di potersi illudere cercando un flebile spiraglio di luce.
È una piccola vela bianca che spicca in un mare di contraddizioni, dove l'unica forza ad incoraggiarla è il ricordo del suo angelo, prigioniero nel carcere del suo cuore.
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