Un'esperienza di lettura
Queste poche righe sono state scritte in seguito a una visita alla cattedrale di S. Ursula a Colonia, in Germania. Sono stata nella cosiddetta goldene kammer. Ho osservato le pareti. Undicimila ossa di persone mi stavano sopra la testa e tutt'intorno. I loro teschi mi guardavano. E velluto rosso e passamanerie dorate ne creavano lo sfondo e la cornice. Statuette in legno delle martiri vergini, sorridenti, mezzibusti. E il piccolo santuario e il cranio di S. Ursula proprio lì, al centro, circondato da altri morti e sfarzosi gioielli. Non so cosa mi abbia attraversato l'anima. In un lampo mi sono resa conto dello scorrere del tempo. E il freddo che mi penetrava e il forte odore di tutto quell'orrore intorno a me. Ho SENTITO la morte. Non so perché mi sia stato concesso il dono di questa consapevolezza improvvisa e forse avrei preferito non essere io la prescelta perché da quel giorno, ormai, ho la precisa conoscenza di ciò che inevitabilmente verrà. E così d'impulso, ancora in uno stato di profondo shock, quasi in trance, cominciai a scrivere questi pochi versi, bagnandoli di lacrime, sul mio fedele taccuino, sempre pronto ad accogliere ogni mia inaspettata emozione:
COS' È LA MORTE? IN UN GRUPPO DI OSSA TI SPECCHI E OGNI ODORE È CONOSCIUTO. CONOSCO L'ODORE. NE CONOSCO L'ODORE. NON APPARTIENE ALLE EMOZIONI. È UN RICORDO DELLA MENTE. SAREMO COSÌ. IL NOSTRO CRANIO SU QUESTA TERRA E TUTTO IL RESTO NULLA. PER MIGLIAIA DI ANNI. NESSUNO FA CASO AGLI AFFANNI DI NESSUNO. NON INTERESSA. MA SIAMO TUTTI UGUALI. MA SIAMO TUTTI UGUALI? LA MORTE SI PRENDE GIOCO DI TUTTO.
Ricominciai a parlare e a comunicare con il mondo solo 24 ore più tardi.
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