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3ª edizione - (2000)

Intervista ad Afrodite

- Ascoltatori carissimi, ci troviamo questa settimana all'estero, in una terra che è spesso meta delle vostre vacanze estive. Proprio qui, a due passi da spiagge famose, isole incontaminate, da siti archeologici noti in tutto il mondo, siamo venuti per salire sulla cima di un monte avvolto dai misteri, ben noto comunque sui banchi di scuola: il monte Olimpo.
Il manager di Afrodite ci ha infatti concesso una intervista in esclusiva nel jet set degli Dei, con la bellissima per antonomasia.
Una luce sfolgorante: sì, è lei che ci attende, vestita di veli trasparenti che ben poco celano del suo splendido e famosissimo corpo.
Come posso chiamarla: Dea? Signora?
- Afrodite, o meglio ancora Venere, come mi chiamavano i Romani. Quel nome mi è sempre piaciuto. Non abbia timori, anche se sono una Dea: ho avuto tanti e tali incontri con gli uomini mortali nel corso dei secoli...
- Lei è piuttosto schiva, direi invece, anche se molto celebrata. Ci vuole raccontare, come è stato raccontato a Lei, l'evento della sua nascita?
- Sono nata sull'isola di Cipro. Una terribile tempesta, con pioggia, grandine e raffiche di vento aveva sconvolto l'isola, senza darle tregua per giorni e giorni. Ad un tratto il vento si era calmato, la pioggia, la grandine, il fulmine erano cessati, anche la violenza del mare si era placata. Un terribile silenzio aleggiava sopra ogni cosa, in attesa di un nuovo evento.
Nella spessa coltre di nubi ci fu uno squarcio di azzurro, che presto si allargò fino a ridare colore alla terra ed al cielo, ed un arcobaleno multicolore apparve da un estremo all'altro dell'orizzonte, congiungendo con un ponte aereo il mare con l'aria, il mondo creato con la sede eterna degli Dei. Il mare era spumeggiante, intorno agli scogli era un ribollire di spuma candida: al terrore della bufera era subentrata una quiete, una speranza, un'attesa di un prodigio. Dal mare, dalla terra e dal cielo si levarono echi di canti, come mille sirene, sempre più vicini; il sole sfolgorava in tutto il suo splendore; nel ribollire delle candide onde emersero delfini giocosi ed infine, ritta su di una conchiglia di madreperla, ricoperta da un manto di capelli d'oro, da veli d'oro, d'argento e di perle, sono nata io, la bellissima Afrodite dagli occhi azzurri, dalla dolce voce, dal sorriso pieno d'incanto.

- Vedo che non pecca di modestia. Stento comunque a ritrovare la parola, dopo un racconto così suggestivo. È indubbio che sia nato un mito dalla sua nascita. E mi domando se lei sia apparsa in sogno a Botticelli, per ispirargli così efficacemente il quadro a Lei dedicato.
- Lo confermo: ogni dettaglio di quel quadro destinato a perpetuare la mia memoria tra gli uomini, dopo gli anni bui del medioevo, è stato da me indicato in sogno al buon Botticelli, con risultati di cui, vanitosa come sono, non posso che essere soddisfatta.
- Vuole parlarci degli Dei e degli uomini della sua vita?"
- Cosa posso dirvi di nuovo che gli studenti non abbiano già letto sui libri, nei banchi di scuola? Il mio primo marito, Efesto, era uno zoppo, di cui mi stancai subito.
Ares, dio della guerra, è stato il mio primo e vero amore, e con lui ho avuto ben cinque figli: il mio primogenito birichino, Cupido, lo conoscete bene tutti, perché continua imperterrito a colpire uomini e donne di ogni età con le sue frecce. Da piccolo, poi, non potevo lasciarlo libero un momento che subito tirava fuori il suo piccolo arco e... zac: il suo bersaglio preferito era Zeus. Vi potete ben immaginare che guai combinava. Poi conobbe Psiche e per fortuna ha messo la testa a posto.
Un periodo della mia vita che non ricordo volentieri è quando amai Adone: fu un amore con un tragico finale.
Ma il mio amore più celebre resta quello per Anchise, narrato nell'Eneide, e per nostro figlio Enea, designato a dare discendenza al popolo di Roma.

- Afrodite, abbiamo udito queste bellissime storie, ma ho un sospetto: lei vive di ricordi?
- Le ho dato questa impressione? No, si sbaglia. Io vivo nel presente, soprattutto in questa epoca in cui il mito della bellezza effimera è inseguito da tutti. Tutte le donne che vanno dal chirurgo plastico per essere perfette chi crede che abbiano in mente come modello? I milioni spesi in cosmetici, parrucchieri, beauty center e palestre inseguono sempre e solo il mito della mia bellezza. Questa è la mia immortalità.
- Bene, la ringraziamo. Qui è tutto dal Monte Olimpo. A voi la linea.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010