Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
1ª edizione - (1998)

Un'esperienza di lettura

 Era l'inverno del 1996 quando cominciai a leggere Uto di Andrea de Carlo. Sentivo un clima gelido attorno a me, anche se forse il gelo era nel mio corpo, nella mia anima. La mia situazione personale era particolare e probabilmente ciò mi spinse ad ammirare maggiormente questo autore e la sua opera. Capii immediatamente che non l'avrei dimenticata facilmente. Uto rappresentò, e rappresenta ancora per me, la ricerca affannosa, insita in ognuno di noi, della ragione, della liberazione dall'ipocrisia.
La lettura di questo libro mi portò ad incontrarmi faccia a faccia con ciascun personaggio e a mettere in discussione quei valori familiari bugiardi che vedevo nella vita di tutti i giorni. Non vorrei ammetterlo, ma con una punta di ironia ricorderò che quando finii di leggere Uto mi accorsi di essermi invaghita di lui. Mi diedi della stupida e mentre ragionavo che non potevo amare un personaggio di carta, inesistente, mi resi conto che non mi interessavo a lui personalmente, ma al valore che incarnava. Questo personaggio forte, saldo, sicuro, certo dei suoi ideali e pensieri, non vacillante, era per me il guscio di un insieme di valori esaltante. Come dicevo, la ragione e la ricerca della verità sono dentro ognuno di noi, ma vanno stimolate. Uto è l'elemento catalizzatore che ha scatenato dentro di me la voglia di risvegliare questa parte di ricerca, scuotendomi dalle false credenze e ravvivando in me anche quel senso di spiritualità probabilmente assopita nella mia anima.
Da quando ho cominciato a pormi delle domande (e sono pochi anni) anch'io come Uto ho più volte sentito la necessità di momenti di riflessione da prendermi per cercare dentro me stessa con la mente e col cuore.
In quest'epoca, in cui è così importante trovare una via che porti fuori del freddo contenitore del solito mondo quotidiano dominato dai non-valori che mistificano la bellezza, la ricchezza interiore contaminandoli con il potere, la falsa comunicazione dei media, chi sa riflettere e analizzare le situazioni è ritenuto particolarmente bizzarro ma apprezzabile, poiché sa astrarsi dal vortice incessante delle banalità. Uto infatti sa conservare quella calma e distacco che, come un filtro, gli permettono di non entrare in questo vortice. Bisogna sforzarci di mantenere un collegamento e un equilibrio tra anima e intelletto per rispettare i nostri valori e non dimenticarli o sotterrarli, ed è questo che ci insegna Uto.
Io vivevo in questo suo mondo, pensavo con la sua coscienza, amavo i suoi modi di esprimersi e li facevo miei. Per un certo periodo sognai di poter usufruire dei suoi insegnamenti per cambiare alcune situazioni che mi trovavo a dover fronteggiare; mi sembrava di aver colto tutte le sensazioni del protagonista.
A distanza di tempo posso senza dubbio affermare che, passato il primo momento d'esaltazione, il testo mi ha comunicato dei valori che a volte nemmeno gli esseri umani hanno potuto trasmettermi. Proprio per questa ragione posso dire di aver stretto un legame di conoscenza con un libro, il quale dovrebbe sempre, come questo, aggiungere qualcosa, mai far rimanere indifferente il lettore che non debba mai dire del libro: non ricordo come va a finire...


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010