Lettera a Guccini - da "Cirano" di Francesco Guccini tratto da: "D'amore, di morte e d'altre sciocchezze"
Caro nuovo, moderno Signor de Bergerac,
caro arrabbiato, coraggioso, ostinato Francesco, scrivo a te, al cantante, all'uomo e alla tua anima di Cirano... Sì perché non ci vuole molto a capirlo, sei tu il Cirano della tua canzone, sei tu colui che grida contro il cielo, che urla la sua rabbia di cadetto, che sfida a duello e che batte da solo cento uomini, che sfida l'autorità, che non ha nessun protettore oltre la sua spada, che è fiero del suo naso troppo ingombrante che si "erge" sfacciato e insolente su quel viso troppo piatto, sei tu...
Venite tutti avanti voi con il naso corto, signori imbellettati io più non vi sopporto, vi infilerò la penna ben dentro il vostro orgoglio perché con questa spada vi uccido quando voglio
E poi ad un tratto il tuo animo di poeta, la tensione che cala, la voce che si scioglie e lei, Rossana, la signora che dimora nel tuo cuore, la Bellezza, e tu così meschino e brutto e piccolo, con quel naso... di fronte a lei il coraggio viene meno, il fuoco si spegne e l'ira si annulla: Ma quando sono solo con questo naso al piede che almeno di mezz'ora da sempre mi precede, si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore che a me è quasi proibito il sogno di un amore, non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute, per colpa o per destino le donne le ho perdute, e quando sento il peso d'esser sempre solo mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo, ma dentro di me sento che il grande amore esiste, amo senza peccato amo ma sono triste, perché Rossana è bella siamo così diversi a parlarle non riesco, le parlerò coi versi, le scriverò dei versi...
E quante volte anch'io mi sono sentita così, troppo inutile, troppo piccola per essere felice, troppo sola e quante volte anch'io non sono riuscita a liberarmi dei miei problemi come tu del tuo naso, e allora l'unica cosa da fare è fare come te, scrivere, scrivere, scrivere, a me stessa, a nessuno, a te...
Ma sono momenti rari, nuvole passeggere, la tua lotta è più importante, questa lotta impossibile, contro la Falsità, contro l'ipocrisia, capitano che non fa prigionieri e alla cui ira nessuno può sfuggire. Allora la musica, meraviglioso brivido diventa anche contestazione, lotta politica, un "tutti contro tutti" in cui non ti bastano i nani, per la tua rabbia enorme ti servono giganti, una lotta contro i pregiudizi e forse contro te stesso... contro quel te stesso che non riesci ad accettare, contro la voglia di essere qualcun altro sapendo di non poter essere altro che te stesso, sapendo di aver perso in partenza; ma una speranza affiora dalle tue parole, dalla tua voce, una speranza che nasce in tutti quelli che ti ascoltano, la speranza di un luogo finalmente felice dove poter amare ed essere riamato, dove Rossana può amarti per quello che sei, perché sei un nuovo e moderno signor de Bergerac, perché sei l'arrabbiato, coraggioso, ostinato Francesco, perché sei un uomo, perché sei un cantante e per la tua anima di Cirano...
...: e queste sono le parole con cui cominci a eruttare rabbia da quel microfono, con cui trasmetti emozioni forti, con cui scaldi la gente che ti ascolta, e anche ora, che sono nella mia stanza, con la tua canzone in sottofondo, le sensazioni sono sempre le stesse... voglia di gridare forte, voglia di ribellarsi, voglia di vincere l'ingiustizia... questo pezzo di "poesia-musicata" fa sentire forti, coraggiosi, pronti a sfidare il mondo come te.
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