Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
2ª edizione - (1999)

Un'esperienza di lettura

Ciao, pare proprio che noi abbiamo la stessa passione: scrivere di noi, creare con le parole quelle emozioni che ci lasciano ballare, insieme all'anima lassù sulla nostra nuvola.
E sai oggi cosa c'è inciso sulla mia nuvola? "Sally", il nome di un amore che non esiste per nessun altro, solo per me: è mio perché non vive, perché non è reale, ma una canzone che canta della voglia... Hai mai sentito qualcosa di incontenibile che esplode? Sì, ne sono certa: amavi la lettura e che cos'è questa se non un immaginario boato di giochi fantastici? Lo stesso una canzone e il suo leggero bacio al ritmo di una chitarra che canta insieme alla voce di Vasco, gridando nel silenzio che la vita è un brivido che vola via è tutta un equilibrio sopra la follia... sopra la follia... e ti dondoli nel dubbio d'un respiro affondando nella sicurezza d'un battito, e dimeni le tue neonate ali per allacciarti ad un desiderio più alto della normalità, molto affine a quel liquido agrodolce che è la pazzia, o forse solo quello che la gente considera tale
Già, quando ascolto la mia "Sally" scopro che la follia non è poi così lontana dal mio cuore, che in fondo è inutile negarla: sta in ogni passo che muovo, in ogni istante che impiego per scrivere una parola, tanto più vicina al mio essere di qualsiasi pensiero strano che mi fa passare le mani tra i capelli, sperando che quel turbamento sfumi veloce confondendosi con le insipide linee scure d'un libro che mi sembra di non conoscere, o forse di non capire.
Dentro di lei (sì lei: quasi una persona nella mia testa, forse un nulla per gli altri) leggo la mia storia, quella di sottili inquietudini che ora mi pare di aver scordato, allontanato, per lasciarle a qualcun altro, magari più fortunato o forse semplicemente più forte. Quando le sto vicino tento di non ricordare le occasioni perse e quelle troppo colte per non sentire così vero che alla fine ci si deve sentire un po' male; di quel male che ti fa sorridere e piangere mentre allo specchio guardi le tue lacrime inquiete tuffarsi da un paio d'occhi ormai rossi, che proverai a nascondere con qualche scusa a cui tutti e nessuno crederanno: d'altra parte perché mettere in dubbio le tue parole?
Già, quelle stesse parole che incidi su un foglio guardandoti intorno indifferente, al ritmo di una colonna sonora che non riesci a distinguere dalla tua verità, un canto che ti racconta ciò che ti sei costruita alle spalle senza la pietà di mentirti per regalarti ancora quell'istante di brivido attaccato alla voce effimera di qualcuno troppo distante per non credergli e troppo vicino per farlo.
Sembra strano, vero, a te che sei là, sentire ancora parlare della musica di un'anima legata a questa Terra... però sono sicura di non annoiarti, e non perché non puoi rispondermi, ma solo perché stai in silenzio e vegli su ciò che ho lasciato scorrere e soprattutto su ciò che scorrerà.
Che sia tu il mio angelo custode? Davvero non mi dispiacerebbe riprovare quella paura sapendo di averti accanto, lì vicino alla mia sedia, immersa anche tu in un mare di note che non hai il coraggio di fermare.
Già, bisognerebbe vivere davvero ogni momento, con ogni suo turbamento, come se fosse l'ultimo senza averne il terrore, senza temere di soffrire di nuovo ed essere punita ancora per aver amato troppo chi credeva che in fondo, l'unico equilibrio possibile fosse la follia.
E a questo punto che impari a riconoscerti in lei, in quella "Sally" che ti cresce dentro trascinandosi ogni tua debolezza ed ogni candida carezza data per non sentire l'amarezza che ti sforzi di sostenere nonostante sia troppo pesante, grave, onerosa. Dicono che le formiche siano gli animali più forti a questo mondo, però nulla toglie che un elefante possa schiacciarle in massa sotto la sua enorme zampa, non impietosa, ma fatale.
Si, a volte te la prendi con un Dio che sta lassù pronto a risponderti con un eloquente silenzio che non ti riesce di accettare, un buio sonoro che provi a riempire scuotendo le pareti della tua testa con una musica assordante, o forse soltanto con un pensiero più scuro di tutti gli altri. Qui entra sempre in gioco "Sally" quando il coraggio s'esaurisce e ti sembra che nemmeno le parole servono più a tamponare quella cascata che ti riga il viso raggiungendo, alla fine della sua corsa, quell'inchiostro che si spande sul foglio diafano dove la tua anima sta ancora disegnando la sua indubitabile insicurezza.
Forse per questo non sono in grado di liberarmene, gettandola dietro le spalle come alla fine tutti gli altri mali.
Come si può definire il proprio piccolo angolo di paradiso un male? Non lo so e davvero non capisco, sento soltanto che in lei vibra una finzione ormai veritiera che balla da sola ma circondata di realtà fantastiche vicine a quel sogno che da lungo tempo covi nel calore del tuo cuore concedendogli la sua breve, quotidiana ora d'aria immerso nella solitudine più perfetta. Già, in quegli intramontabili cinque minuti, mentre la tua canzone suona e le mani ti tremano, provi ad immaginarti ormai al di là della staccionata, serena nell'animo ed agile nei movimenti: ti vedi correre tra le braccia di un amore che non conosci ma di cui non riesci più ad aver paura.
Allora senti "Sally" chiamarti in lontananza con i suoi arpeggi di sirena ammaliatrice, però oramai costituisce un ricordo, quel gradino che tanto a lungo hai calpestato illudendoti di cancellarlo quando invece davanti ai tuoi occhi e dietro alle tue spalle s'innalzava rendendo ancora più complicato sollevare il tuo piede pesante d'un gesso candido che soltanto un medico nascosto dentro di te avrebbe potuto alleggerire, ma non di certo togliere perché il ricordo resta, ti marchia a fuoco bruciando la tua pelle fin dentro la carne. Ti continua ad apparire allora davanti agli occhi quella strana immagine di te di cui ora sorridi amaramente senza accorgerti più della lacrima che ti scorre lungo la pelle ancora rosea e liscia.
Ti rammenti quindi di un'emozione forte e di come hai imparato a conviverci senza far storie o capricci: non sei più quella bambina che pretendeva di sottomettere il mondo alle proprie forze, e tutto grazie a "Sally", ad uno specchio che non sa mentire ad una parola che non ti lascia sfuggire, ad un istante che non riesci a pronunciare, però adesso ne sei certa forse davvero non è stato poi tutto sbagliato, forse era giusto così, forse ma forse ma sì...
È allora a ritmo di quella musica che danzi libera perché la vita è un brivido che vola via è tutta un equilibrio sopra la follia, e tu la tua follia l'hai trovata: in te, in lui, in noi.


»Torna all'elenco dei testi
»Torna all'elenco delle edizioni

Copyright © 1999 - Comitato per Sofia - Tutti i diritti riservati.
Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010