Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
2ª edizione - (1999)

Un'esperienza di lettura

La storia che vi voglio raccontare ha per protagonisti degli "Esseri" molto vicini a noi. Ognuno di loro ha un ruolo fondamentale per lo sviluppo della storia e potremo sentire ciò che essi fanno dalla loro stessa voce. Essi hanno a che fare con un mondo fantastico, il mondo delle emozioni, emozioni create da loro stessi, o da altri esseri come loro. La cornice è il nostro corpo, il "direttore d'orchestra" il nostro cervello (che guida tutti gli altri Esseri: neuroni, cuore, nervi, occhi, mani, ecc.). Ciò che unisce il tutto è questa musica, la sentite? È un motivo creato dal musicista Andrea Piazza, s'intitola "Neve" ma loro non lo sanno ancora, la sentite?... Allora ascoltate bene, ...schhh...schhh...
Cervello:
...Ah la musica...la nostra compagnia non poteva trovare niente di più straordinario, nessuno di noi è escluso dalla sua creazione. Io per primo funziono grazie a voi organi sensoriali che mi ponete all'attenzione di questa musica incantevole, voi mani la create, voi dita vi muovete in ogni minima frazione di secondo per produrre suoni che solo voi orecchie potete farci pervenire, ...e poi ci sei tu, Cuore che ascolti taciturno, contempli e poi esprimi la tua approvazione, la tua gioia con un forte battito o le tue pene con una forte fitta al petto.
Neurone:
Signor Cervello, ma come è possibile che una cosa che viene percepita dall'orecchio, possa essere letta, compito che di solito imponiamo agli occhi?
Cuore:
...eh.. tu sei uno dei nuovi, non è vero?...La musica non si legge con gli occhi né con le orecchie; la musica la sento io e tutti noi del resto. Il cervello manda i suoi impulsi, tu me li comunichi e io li sento, li trasmetto a tutto il corpo.
Adrenalina:
Sì, piccolo Neurone, quando il cuore sente io incomincio a correre su e giù per tutto il sistema e comunico a tutti, a ogni singola parte del corpo, cosa sta succedendo. Riesco a raggiungere anche l'epidermide, la parte più estrema del corpo, la quale
per la contentezza arrossisce.
Orecchio:
...Schhh...ehi, ascoltate qui...questa è la musica, sentite ogni singola, distinta nota...
Cervello:
Io la definirei fresca e leggera, all'inizio sembra dolce e quieta ma poi no, no; poi incalza e il ritmo diventa allegro. Neurone, ordina al cuore di battere più forte!!
Cuore:
Sì, la sento anch'io è dolce.
Cervello:
Il ritmo incalza, il tono cresce. Adesso che la senti anche tu, Cuore, dillo agli altri, ascoltate tutti.
Neurone:
Sig. Cervello, ma tu cosa senti?
Cervello:
Cosa sento? Io provo una sensazione magica che il cuore riflette e l'adrenalina amplifica. Ora sento un arpeggio dolce, questa musica dona sensazioni nuove in ogni momento e quando accresce il tono e la sua forza interna, sento che anche il cuore si fortifica. Queste sensazioni, questi impulsi mi spingono ad agire in una determinata direzione. È una musica che mi carica di pensieri, ma non è aggressiva,
vero Cuore?
Cuore:
No, non è violenta, ma coraggiosa, si spinge più in là. È bella e speciale ed io cerco di rincorrerla, di afferrarla e accelero il mio ritmo per seguirla con più veemenza.
Cervello:
La senti, piccolo Neurone? Parte piano, dolcemente ti culla e poi comincia a crescere, crescere e crescere; crea pensieri positivi e allegri. Vedi quanta Adrenalina c'è? Sta dicendo a tutti che è una musica speciale. Neurone, vai, tocca a te, comunica agli altri che il corpo deve muoversi.
Neurone:
Forza muscoli muovetevi, voglio che tutti girino insieme. Piedi, girate in tondo. Testa, ruota verso l'alto.
Occhi:
Bravi! Così vediamo il cielo e la terra; tutto gira e le braccia del nostro corpo sono aperte come a ricevere questa musica.
Orecchio:
Sentite, sentite, non è un sogno; è viva: ora scende e poi rimonta su e provoca una spinta al cuore. Questa è l'arpa! Sembrano 100 strumenti ma è uno solo.
Cervello:
Sì, la mano pizzica le corde e l'atmosfera ora è ricca di suoni, echi... e qui dentro di noi...guardate che armonia! Labbra: sorridete, e voi occhi, siete pronti? Ora tocca alle lacrime: forza uscite e inondate il mondo. Potrei dire che non è una musica reale, che siamo tutti assopiti in un sogno. Che essa sia illusoria? No, non può essere, io sono cosciente essa è viva e trasmette vitalità e forza. Quando il tono decade sembra malinconica ma allo stesso tempo non sembra volersi esaurire. È sempre pronta a ricominciare, a zampillare, a creare un accordo con l'aria e ci trasmette nuova speranza.
Muscoli:
Le forza che sembravano perse ora ritornano. Come la musica che si fa grintosa, anche noi siamo di nuovo sicuri, pronti ad affrontare un nuova battaglia, alla quale voi labbra sorridete perché sapete che siamo di nuovo tutti all'altezza del duello, di qualsiasi duello.
Neurone:
Cervello, ma cosa vuol dire questa musica? Ora che ho imparato a leggerla voglio sapere anche il significato delle "parole"!
Cervello:
Questa è solo una musica, non ha parole, ma come tu hai già capito le parole potremmo metterle noi, dato che ci ha provocato così tante sensazioni, un così grande terremoto interno, un terremoto piacevole. Che significato possiamo dare a queste parole? A questa musica? Cuore tu cosa ne pensi?
Cuore:
Mah ...direi che non c'è tristezza. Siamo tutti d'accordo su questo. Ogni tanto risulta una musica tranquilla, poi si anima. Quindi penso che voglia dire che anche quando tutto sembra banale e scontato non è ancora finita. Intendo dire che anche in questi momenti si può creare qualcosa, un nuovo mondo; infatti la musica ricomincia a salire, ti spinge ad agire, a dare un senso alle cose che sembrano ormai scontate. In fondo la banalità non esiste, non può esistere, ogni momento può ESSERE davvero. È così che la leggo, forse dipende dal mio stato d'animo, da tutto ciò che ho ricevuto in questi tre minuti. Lo potete vedere da quello che a mia volta ho ritrasmesso.
Cervello:
Sì, è vero, forse è questo il messaggio stesso dell'autore del brano, o magari è solo una nostra fantasia, ma è bello per questo. Forse non c'era messaggio...ma che importa, l'importante è come le sentiamo noi le cose, noi che siamo i primi fruitori e questa è la nostra canzone. Ne siamo anche noi gli autori e lei senza la nostra gioia o la nostra rabbia non vivrebbe.
Occhi:
Ora riusciamo a leggere il titolo del brano, si chiama...
Neurone:
Ma a che serve darlo, bisogna ascoltarla per darle un titolo. Solo chi l'ascolta, grazie alle sue impressioni può darle un titolo. La musica è fatta per questo, non costringe ad un un'unica visione, espone le mille facce di una situazione; essa abbatte il muro del conoscibile, i vincoli che ci legano al mondo materiale e ci fa volare.
Orecchio:
Forse il nostro titolo è "Volo".
Cuore:
...e intanto lei continua ad andare, a volare e chi la può fermare adesso? Non tu cervello, vero?
Cervello:
No, non io, la musica abbatte il razionale e io non impedirò il suo corso, perché sopraffatto dalle tue emozioni, Cuore! Lacrime, continuate a scendere!!!.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010