Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
2ª edizione - (1999)

In un campo di grano con volo di corvi. Ultimo messaggio
di Veronica Regazzoni
Primo premio

Scusa mamma, non ho fatto apposta, ci sono cascata dentro.
Avrei almeno scritto un biglietto, ma vedi mamma questa volta è successo quasi per caso, forse durante un semi sonno pomeridiano. Come quando dimentico o perdo qualcosa, ti ho spiegato tante volte che non è proprio colpa mia, deve essere una falla o un annebbiamento del cervello che deriva da un trauma infantile.Comunque ora mi trovo da quest'altra parte, con i piedi nudi sulla terra calda e secca, sarà per poco perché è previsto un fortissimo temporale. C'è un gran fermento e il cielo spettacoloso è un concentrato di forze potenziali.
Mi sono scrollata per alleggerirmi da oggetti e pensieri superflui. Non ho più niente da vendere, nemmeno un paio di scarpe, e se cerchi bene troverai il mio modesto senso pratico-organizzativo, abbandonato in qualche anfratto delle coperte (scusa mamma, non ho rifatto il letto!).
Il vento è freddo, soffia in maniera illogica e si diverte a strapazzare il grano trasportandolo in un pazzo ballo. Eppure nell'istante che intercorre tra il passaggio di una e l'altra corrente dal suolo sento trasfondere l'odore intenso dell'estate nel suo pieno vigore.
C'è fermento. Camminare è mentalmente stimolante. Percorro il viottolo con un passo motivato pur ignorando la destinazione del mio viaggio.
Da grande mamma voglio fare il contadino, o il navigatore, la scultrice, oppure il fisico nucleare, la cuoca, la mamma, l'assaggiatrice di vini. Voglio scalare tutte le montagne, visitare città e musei.
C'è un gran fermento anche tra le schiere di corvi che prendono il volo e si inoltrano nell'angolo più tetro del cielo, altri più temerari s'intrattengono a bassa quota per grattarsi la schiena tra i vortici d'aria.
Sono immersa in un colore vivente, mi segue e mi precede sulla via, avvicinandosi anche di fianco, si arrampica sulle mie ginocchia e sfila tra le dita della mano.
Qui è tutto un fermento, ma non c'è fretta.
Se potessi vedermi, mamma, noteresti questo mio nuovo aspetto. Sono decisamente cresciuta. Non che io abbia raggiunto il grado adulto di maturità per cui sfrutterò pienamente i miei così detti "talenti innati" in quanto dono gratuito dal cielo. Sono cresciuta, scegliendo di vivere fino in fondo, senza compromessi. È un mestiere rischioso perché, in questo seducente paesaggio che brulica di sensazioni e sentimenti, è facile ammalarsi di vita, di riso o pianto.
Ho trovato un giglio di campo e lo voglio portare sulla collina a Fiddler Jones il violinista di Spoon River. Non so se conosci la sua storia: morì a novant'anni con un violino scordato, e migliaia di ricordi, e non un solo rimpianto.
Ciao mamma, ormai sono minuscola e sparisco all'orizzonte, e sono un punto di colore.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010