Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
1ª edizione - (1998)

Ritratto di signora

 Ritratto di signora è stato definito il più amato e letto romanzo di Henry James. Il perché di questa affermazione può essere facilmente motivato con il fatto che esso contiene emozioni forti e trascinanti. La protagonista, Isabel Archer, viene subito introdotta in una luce particolarmente abbagliante, fuori dal normale: Henry James non ci presenta una ragazza comune, ma una giovane americana colta e con una spiccata personalità. Fin dalle prime pagine del libro, l'attenzione del lettore è posta su questo personaggio molto particolare, e ben presto si intuisce il punto di vista dello scrittore: egli ci fa vivere l'esperienza di Isabel direttamente dagli occhi della ragazza, spingendoci a capire e a comprendere la sua complicata psicologia.
Al suo arrivo in Europa, Isabel è subito amata e ammirata da tutti, tanto che instaura un rapporto quasi fraterno con il cugino Ralph; inoltre, il suo fascino colpisce l'attenzione di Lord Warburton, che le chiede anche di sposarlo. Ma la ragazza desidera una vita puramente destinata ad ideali di libertà e nobiltà, e proprio per la fedeltà a questi suoi principi morali decide di declinare la vantaggiosa offerta di condurre una vita agiata al fianco di un lord inglese. Isabel è, infatti, convinta di dover scegliere una persona che la capisca e che veda la vita nella sua stessa ottica. È per ciò che si innamora del povero ma affascinante Gilbert Osmond e decide di sposarlo.
Ma dopo pochi anni, Isabel si rende conto del fallimento del suo matrimonio, l'opposizione tra la sua natura e quella meschina di Osmond comincia ad emergere. La ragazza capisce di essere caduta nella trappola che aveva sempre cercato di evitare: suo marito non l'aveva mai amata e l'aveva sposata solo per i suoi soldi, l'aveva manipolata nei suoi interessi.
Anche Isabel allora inizia a cambiare e a distanza di poco tempo, l'allegra ragazza americana si trasforma in una signora, che ormai rispecchia solo la volontà del marito. Lei che voleva uscire dai rigidi schemi sociali di fine Ottocento, si troverà imprigionata in una trappola psicologica e morale, da cui non riuscirà più a liberarsi. Il netto antagonismo tra lei e il marito, trasformerà la loro nella casa del mutismo e del dolore soffocato. Isabel diventerà così una vittima, destinata a concludere la sua vita nell'infelicità.
Penso che la particolarità e la bellezza di questo romanzo siano nel fatto che lo scrittore scava a fondo la psicologia del personaggio, lo presenta al lettore in maniera così precisa che questo arriva a prevedere ogni sua minima reazione agli eventi che lo turberanno. Alla conclusione della vicenda, il lettore è pervaso da una sensazione di impotenza davanti alla tragica fine che spetta all'eroina, anche perché chiunque abbia letto questo romanzo, ha desiderato sinceramente la felicità di Isabel.
La cosa che rende lo scenario ancora più triste, è che una mente così acuta non abbia saputo cogliere in tempo il senso di ciò che la circondava.
La scena che secondo me, inoltre, contribuisce più di tutte alla riuscita della trama, è quella della morte del cugino Ralph, quando Isabel lo chiama fratello. Qui la ragazza si rende conto che era proprio lui la persona che rispecchiava i suoi ideali: era sempre stato lui, ma lei non se n'era accorta. Ed ora il destino li aveva separati per sempre e ad Isabel non restava altro che andare avanti, qualunque fosse la vita che l'aspettava.
È proprio questo il particolare che più mi ha fatto riflettere: la conclusione del romanzo si distingue per questo senso di eterna infelicità. Alla fine del libro mi sono sentita più che mai partecipe degli avvenimenti e devo dire che tra le mie esperienze di lettura, questa è stata sicuramente la più completa e soddisfacente; Ritratto di signora è senza dubbio il più bel romanzo che io abbia mai letto finora.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010