Il venditore ambulante
Samuel Ribbs faceva il venditore ambulante, e lo faceva con successo. Vendeva frullatori a domicilio per conto della ditta Stone & Stone. In tutte le case nelle quali era entrato, era uscito sempre con un frullatore di meno. Ne vendeva tanti, certe volte quattro al giorno. In dieci anni di carriera il suo prodotto era stato rifiutato solo cinque volte.
Era un venditore che ci sapeva fare, non ci sono dubbi. Andava in giro con il petto in fuori, in abito rigorosamente nero, e pronunciava sempre le stesse parole, in qualunque casa andasse: "Il frullatore Stone & Stone frulla di tutto: rape, agrumi, carne, pesce. L'unico difetto che ha è quello di non bloccarsi mai! Vi ci affezionerete ed in poco tempo non potrete farne a meno".
Sempre così, in ogni casa. L'unica cosa che cambiava era il modo in cui pronunciava le parole: con signore anziane andava più piano, mostrando con movimenti delle mani i meccanismi del frullatore; con giovani scapoli usava un tono più colloquiale, quasi fosse uno di loro; con casalinghe alle prime armi era servizievole e comprensivo.
Ma con tutti era sempre gentile, anche se la persona era antipatica o scortese: "la gentilezza è l'arma vincente di un venditore", gli avevano spiegato quelli della ditta.
Un giorno di primavera Samuel Ribbs bussò alla porta di 10, Carlington Road. Era la terza casa che visitava quel giorno: le ultime due vendite erano andate bene, come previsto. Anzi, la signora della seconda porta aveva acquistato addirittura due frullatori (uno era per sua suocera). Samuel era soddisfatto.
Aprì la porta una ragazza dal viso orientale, vestita in completino azzurro con tanto di cuffietta.
"Desidera?", chiese cortesemente la cameriera.
"Stone & Stone frullatori, da più di quarant'anni il meglio del meglio!", esordì Samuel Ribbs con voce squillante.
"No grazie, non ci interessa", rispose a tono la ragazza, accostando la porta.
"Chi è?", giunse una voce da dentro la casa.
"Un venditore di frullatori", rispose la ragazza, stando a metà dell'uscio, con la porta aperta.
"Fallo entrare!", disse imperiosa la voce.
"Prego, voglia seguirmi", disse con cortesia la ragazza, un sorriso sulle labbra.
Samuel Ribbs era abituato a vicende come questa. Non era la prima volta che un cliente gli chiudeva la porta in faccia e poi ci ripensava.
Il venditore seguì la ragazza per un corridoio, poi dentro una stanza. Su una poltrona, davanti ad un camino nel quale bruciava un bel fuoco, stava seduto un omino di mezza età. Era vestito con una vestaglia scozzese e un pigiama. In bocca aveva una pipa e portava un paio di occhiali sulla punta del naso. Stava leggendo i giornali di quella mattina.
"Buongiorno", disse gentilmente, alzando lo sguardo al venditore.
"Buongiorno, sono Samuel Ribbs della Stone &…"
"Ohi, ohi, calma, che fretta! Signor Ribbs, una cosa per volta. Lei è qui per vendere…?", chiese l'omino.
"…frullatori, signore. È il mio mestiere, vendo frullatori a domicilio", rispose Samuel orgoglioso.
"Bene. E quanti ne ha venduti oggi?"
"Tre, signore"
"Ah, ma bravo, mi compiaccio. Lei fa bene il suo mestiere, vero?"
"Sì, penso di sì. O almeno, di frullatori ne vendo tre o quattro al giorno", rispose sorridendo.
"E a cosa è dovuto, secondo lei, questo successo?", chiese con curiosità l'omino.
"Penso, se posso esprimere la mia opinione, che sia dovuto all'eccellenza del prodotto che vendo. Deve sapere che il frullatore Stone…"
"Sì, è probabile. Ma è anche dovuto a…?", chiese eccitato l'omino.
"A… non saprei cosa dire, signore", rispose Samuel impacciato.
"Ma sì che lo sa, non faccia il modesto!"
"Magari è anche dovuto a me…", rispose timidamente.
"Bravo! Ha ragione! Eccellente! Il successo è dovuto tutto a lei, signor Ribbs! Alla sua innata simpatia, alla sua gentilezza, al suo viso tenero e giovane. In quanto alla qualità del prodotto,…", disse quasi sottovoce l'omino, "…non ci conterei troppo"
"Perché, signore?" chiese stupito Samuel.
"Mah, ho avuto esperienza con quel frullatore Stone & Stone. Una baracca! Si è rotto dopo un mese appena!" esclamò l'omino.
"Sono desolato, signore. Quand'è che l'ha comprato?"
"Oh, non importa il quando, saranno stati due anni fa. Il fatto è che il vostro prodotto non funziona."
"Ma l'ha comprato da me, signore?", chiese un po' preoccupato Samuel.
"Ah, ecco dove avevo già visto la sua faccia! Quando poco fa lei è entrato, mi sembrava di conoscerla! Ma certo, l'ho comprato da lei il frullatore! Non si ricorda?", esclamò l'omino, saltando quasi fuori dalla poltrona.
"Non saprei, signore… sa, io di case ne visito molte in due anni…può darsi…", rispose il buon venditore.
"Ma sì, sì! Era molto più giovane però"
"Eh, con il tempo si cambia…"
"Come passa il tempo! Un ragazzo un giorno, un uomo l'altro. Peccato però che il frullatore non funzionasse, non me lo sarei mai aspettato da un buon venditore come lei", disse un po' indignato l'omino.
"Mi dispiace veramente. Se lei avesse ancora il frullatore, gli darei un'occhiata…", rispose dispiaciuto Samuel.
"Ma certo che l'ho conservato. Adelaide! Vieni un minuto, per favore!", urlò l'omino.
Entrò la ragazza dal viso orientale.
"Sì, signore?", chiese abbassando la testa.
"Portami quel frullatore rotto che abbiamo comprato due anni fa; c'è questo bel giovane che dice che riuscirà a ripararlo", disse l'omino.
Adelaide se ne andò e tornò poco dopo, con in mano il frullatore.
"Grazie Adelaide. Mettilo pure lì e attacca la spina", ringraziò l'omino.
Samuel si accostò al frullatore e vide la scritta che ben conosceva "Stone & Stone frullatori" sul supporto di plastica laccata. Si assicurò che la spina fosse attaccata e premette il pulsante con scritto "Frulla". Niente. L'elica non si muoveva. Aprì il supporto del frullatore e provò a connettere i vari fili per fare contatto tra uno e l'altro. Premette il pulsante: ancora niente! Dopo altri tentativi, durante i quali l'omino fumava sereno la sua pipa, Samuel si alzò e disse:
"Mi dispiace veramente, signore. È la prima volta che mi capita di non riuscire a riparare un frullatore. Non so cosa dirle"
"Oh, non importa, signor Ribbs. L'importante è che i frullatori che vende adesso siano un po' più funzionanti. Se no, la vedo brutta per lei e per i suoi colleghi!", disse l'omino, mostrando con un sorrisino i suoi piccoli denti appuntiti.
"Signore, i nostri frullatori funzionano sempre! Sono io la prima persona a dirlo"
"Ah, ne sono sicuro, ma questo non ne è l'esempio!", aggiunse l'omino.
"Signore, a questo punto l'unico modo per sdebitare la Stone & Stone è quello di offrirle gratuitamente un frullatore nuovo!"
"Dice sul serio?", chiese l'omino, facendosi curioso e parendo ancora più piccolo nella sua poltrona.
"Sì. E per farle vedere che noi non vendiamo prodotti scadenti, le offro anche un buono acquisto per comprare un altro apparecchio a metà prezzo!", esclamò orgoglioso Samuel.
"Accetto! Lei è un buon venditore, sa accontentare i suoi clienti", disse entusiasta l'omino.
"Ecco", disse Samuel aprendo la sua valigietta, "questo è il buono d'acquisto…se mi può seguire un attimo al mio furgone le do il frullatore, nuovo e funzionante"
L'omino si alzò con fatica dalla poltrona, prese in mano un bastone di legno appoggiato al muro e seguì curvo curvo il venditore alla porta.
Samuel uscì e si diresse verso il suo furgoncino, sul quale stava la scritta "Stone & Stone frullatori". Aprì le due porte posteriori e tirò fuori dal baule una delle tante confezioni di frullatori. La diede in braccio all'omino.
"Signore, spero che lei tornerà a credere nella qualità dei nostri prodotti. Qualunque problema egli abbia, ci chiami a questo numero", disse Samuel, porgendogli un biglietto da visita.
"Grazie, signor Ribbs. Mi ricorderò di lei. Sì, me ne ricorderò", rispose l'omino sorridendo.
"Buongiorno, e grazie!"
"Arrivederci, signor Ribbs!", salutò l'omino.
Samuel Ribbs entrò nel furgoncino e mise in moto. Per quel giorno aveva finito e se ne andò fischiettando, contento delle vendite e di aver mantenuto alta la bandiera della sua ditta.
L'omino lo vide partire e, sotto il peso del nuovo frullatore, entrò in casa barcollando un po'. Chiuse la porta principale e percorse felice il corridoio, poi voltò a sinistra ed entrò in cucina.
"Adelaide, eccone un altro", disse alla ragazza dal viso orientale.
"Dove lo metto, signore?"
"Lì, vicino agli altri", disse l'omino, indicando vari frullatori di diverse marche ancora imballati, "E riattacca l'alimentatore al frullatore che quel ragazzo ha cercato di aggiustare: stasera voglio un bel purè, e che sia ben fatto!", continuò, dando alla ragazza il frullatore nuovo.
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