Gabriella garofano e cannella
Questo celebre libro, elaborato da uno scrittore che in poco tempo si è rivelato un autentico talento letterario spagnolo, Jorge Amado, si intitola Gabriella garofano e cannella ed è stato premiato con l'Oscar Mondatori.
Leggendo questo romanzo, la prima considerazione che mi è venuta in mente è stata quella sulla tecnica, infatti l'Autore ha adoperato un metodo descrittivo particolare ed interessante, in quanto inserisce i vari personaggi, principali e secondari, armonicamente nella trama narrativa, arricchendoli via via di particolari dettagliati ed intrecci.
Una volta inziata la lettura risulta impossibile per il lettore abbandonarla, perché fa nascere e stimolare la curiosità su quello che potrebbe subito dopo accadere e che si rivelerà un fatto non scontato o facilmente prevedibile.
Altro aspetto che mi ha colpito è la descrizione della conflittualità tra l'atteggiamento comportamentale arretrato di certi personaggi, tipici di una civiltà contadina molto povera, che tra l'altro prevede nel loro codice il "delitto d'onore", e l'invadenza immanente di una civiltà "superiore", cosiddetta più avanzata e ricca, che oltre a permettere di costruire strade, ponti, canali artificiali, ...influenzerà profondamente ed irreversibilmente il loro modo di pensare e di fare.
Gli ingredienti di una storia ad alta tensione emotiva ci sono tutti: l'ambiente incontaminato di una foresta pluviale che l'uomo,per le sue egoistiche esigenze, trasforma in piantagioni del cacao, la flora e la fauna destinate all'estinzione, le paure e le speranze di tanta gente che è costretta loro malgrado a lottare contro un ambiente non facile ed infine tra questo "sfacelo", nonostante tutto, lo sbocciare di un amore contrastato ma che alla fine trionferà.
L'ultima considerazione, che posso fare, è quella relativa alla lettura, che risulta essere molto scorrevole perché non appesantita da riferimenti bibliografici e note esplicative, a differenza del romanzo storico ambientato nell'Epoca Aurea dei Greci e degli Spartiati, intitolato Lo scudo di Talos di Valerio Massimo Manfredi da me precedentemente letto.
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