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1ª edizione - (1998)

Impressioni dalla lettura del libro: "Il lupo della steppa" di Hermann Hesse

 Soltanto per pazzi. Ecco l'inizio alquanto insolito di un libro molto interessante. Nel momento stesso in cui ho letto questa frase, la mia mente ha raccolto tante di quelle idee che non avevano però una conclusione. Ho pensato subito alla stranezza del titolo: ho interpretato questa insolita frase come l'indirizzo cui era destinato il libro. Molto spesso nei libri vengono scritte alcune righe sotto forma di dedica, ma questa espressione sembrava fare una scelta fra i lettori. Questa è una delle tante idee che mi sono balenate nella mente, ed è forse quella che mi ha accompagnato in tutto il corso della lettura.
Il libro si articola in tre parti: la Prefazione del curatore, dove Hesse presenta il protagonista del libro; le Memorie di Harry Haller, che costituiscono la parte principale su cui si costruisce il romanzo; la Nota dell'Autore, in cui Hesse comunica i significati impliciti rappresentati dai personaggi secondari.
Le Memorie di Harry Haller portano ad una riflessione interiore il lettore.
All'inizio Harry, il protagonista del romanzo, viene presentato come il simbolo della persecuzione da parte della vita, e questo ti porta a molte conclusioni. Inizi così a chiederti come un uomo possa sentirsi perseguitato da una cosa così bella come la vita, come riesca una persona a sentirsi oppressa da essa fino ad arrivare ad una passo dal suicidio. Credo che la vita sia la rappresentazione concreta della libertà, in qualsiasi condizione ci si trova.
Per questo motivo, e per altri ancora, non condivido il personaggio di Harry, almeno nella sua fase iniziale.
Nei frequenti momenti di riflessione che compaiono nel libro, Harry esprime la suo totale contrarietà alla società borghese, della quale però fa parte. Questo rappresenta una delle tante contraddizioni presenti nel protagonista. Egli non condivide il mondo di cui fa parte e, di conseguenza, si oppone a sé stesso e al suo modo di vivere. Come risultato di tutto ciò il protagonista si crea un mondo interiore nel quale si isola: la solitudine. Nella parte iniziale delle Memorie di Harry Haller il personaggio abbandona tutto ciò che riguarda il mondo che lo opprime; trova pace soltanto nei momenti di riflessione interiore che lo accompagnano per la maggior parte della giornata e che lo conducono ad una via d'uscita: il suicidio.
L'argomento centrale di tutto questo è il rapporto uomo-lupo in Harry Haller. Nel romanzo si fa spesso riferimento alla presenza di molte anime in un uomo, alcune delle quali sono già maturate e altre devono ancora crescere. Harry pone la sua attenzione su due anime in particolare: quella dell'uomo e quella del lupo. Dopo aver letto una dissertazione, Harry si rispecchia perfettamente nel personaggio descritto; comprende che la sua vita si basa sull'incontro-scontro tra l'uomo e il lupo che sono dentro di lui. Questi due aspetti interiori di Harry sono a volte in contrapposizione. ma altre volte si completano a vicenda. Tutto ciò sta a rappresentare il carattere di Harry Haller: il lupo della steppa è l'immagine più adatta per descriverlo. Un animale aggressivo in un luogo contrario alle sue esigenze, un luogo arido e solitario come la steppa.
L'affiancarsi della figura dell'uomo, che rappresenta la riflessione e la cultura, a quella del lupo, che indica tutto ciò che è aggressivo e selvatico, porta a una profonda contraddizione che, in alcuni momenti, sembra annullarsi. L'autore, usando queste due personalità, ha dimostrato apertamente la capacità che ognuno ha di conoscere sé stesso.
La figura dell'uomo e quella del lupo accompagneranno Harry in tutto il corso del romanzo. Con l'incontro di Erminia la situazione cambia radicalmente: Harry capisce il senso della vita. Con Erminia il protagonista scopre la parte positiva del suo "io", la sua vita assume un nuovo aspetto, il suo ruolo cambia. Da suicida divento omicida.
Entrato in una dimensione irreale, il teatrino dei sogni, Harry rivive i momenti passati e ne scopre di futuri. Su ordine della stessa ragazza egli ucciderà Erminia, della quale si era innamorato. Da questo momento capirà che la sua vita è come un gioco: bisogno scegliere bene le proprie carte prima di agire.
Con il gioco della vita si conclude il romanzo.
Diversamente dall'inizio, mi riconosco nella figura di Harry nella sua nuova vita.
Usando un personaggio come Harry Haller l'autore rappresenta i cambiamenti di un uomo nel corso della propria esistenza. Il lettore arriverà a porsi nuove domande interiori.
L'uso della figura umana e di quella del lupo per indicare le nostre infinite anime ci porta ad una conoscenza strettamente personale del nostro mondo interiore. Secondo me ognuno di noi ha un mondo riservato solo a sé stesso.
Infine il paragone tra la vita e il gioco ci insegna a scegliere il nostro futuro, del quale noi costruiamo le fondamenta.
Durante la lettura del romanzo, soprattutto nella parte finale, ho cercato di esaminare il personaggio di Harry. Cercavo di immedesimarmi nel protagonista e immaginare quali potessero essere le sue considerazioni e i suoi pensieri sull'accaduto. Questo libro suscita anche sentimenti e pensieri contrastanti durante l'analisi del personaggio. All'inizio Haller può essere considerato un uomo individualista che non accetta il mondo e, di conseguenza, coloro che gli stanno intorno. In altre occasioni però risulta un personaggio riflessivo e consapevole dei suoi cambiamenti. Tutto ciò porta a riflettere sulla propria persona. Ti domandi se ci sono stati nella tua vita periodi di transizione o se il tuo carattere, come quello di Harry Haller, abbia subito radicali cambiamenti. Inoltre ti chiedi se una persona può mutare in tal modo il proprio stile di vita e i propri pensieri, abbandonando definitivamente i precedenti.
Non ho trovato una risposta a tutto questo.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010