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4ª edizione - (2001)

Il vecchio che leggeva romanzi d'amore

Il vecchio che leggeva romanzi d'amore è un libro ricco di sentimento e di amore verso la natura condiviso purtroppo da un gruppo ristretto di individui che animano il romanzo.
Il protagonista, Antonio José Bolivar Proano, è costretto a trasferirsi a El Edilio, una terra lontana nel Sud America, dove la civiltà si è fermata in un'epoca dove non c'è uno stile di vita preciso.
Un luogo dove le persone si arrangiano come possono e l'unico contatto con le città è ripiegato su una nave che sbarca sulle rive del fiume due volte l'anno.
Questa situazione porta Antonio José Bolivar e tutti quelli che hanno affrontato un cambiamento simile, a un rifiuto più totale del nuovo ambiente e a un trauma psicologico.
Dopo una difficile, ma affascinante esperienza vissuta con gli Shuar, una popolazione della folta foresta di El Edilio, Antonio J. B. impara a convivere e a sfruttare al meglio ciò che lo circonda.
Purtroppo noi, che siamo abituati a una vita cittadina, ci siamo dimenticati di come possa essere bello vivere a contatto con la natura e gli animali.
Il sindaco della città, un ciccione che suda sempre, è molto arrogante e pensa di sapere tutto.
I cittadini di El Edilio lo hanno soprannominato "Lumaca", un nome molto buffo, ma che gli si addice per il suo comportamento e il suo aspetto fisico.
Questo particolare ha contribuito a rallegrare il testo che fino alla sua comparsa è stato noioso e poco intrigante per le ripetute discussioni tra i personaggi e descrizioni.
La sezione di brano più interessante è quella finale dove l'animale e l'uomo si affrontano in uno scontro ad armi pari.
Antonio J.B. dà la caccia a un tigrillo, un animale grosso in preda alla disperazione per l'uccisione dei suoi piccoli e del maschio; l'animale ha infatti ucciso il cacciatore artefice delle morti e chiunque gli si è parato davanti.
Dopo un lungo cammino, con il sindaco e un gruppo di cacciatori alla ricerca della belva, Antonio J.B. viene lasciato da solo per uccidere senza impicci l'animale.
Dopo un reciproco pedinamento Antonio J.B. si trova di fronte la bestia, una femmina di tigrillo infuriata.
L'animale spinge l'uomo sul ciglio di un dirupo costringendolo a cadere su un manto di felci in fondo alla scarpata.
Si alza e vede comparire il maschio ferito alla coscia in fin di vita e mangiato dalle formiche.
Antonio J.B. capisce, gli fa una carezza e poi lo finisce con due colpi di doppietta.
La femmina di tigrillo ha spinto, sino al luogo dove c'era il maschio, Antonio J.B.
È un gesto strano fatto da animali che hanno vissuto sempre in libertà, che però fa molto pensare all'affetto reciproco che c'è tra loro, cosa che noi uomini a volte non abbiamo neanche con la persona più vicina.
Un altro aspetto da evidenziare è come un animale sia riuscito a comunicare con l'uomo, anche se c'è da dire che ad Antonio José Bolivar è stato insegnato a convivere con la natura e gli animali.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010