Pensieri inutili
Ero affacciata al davanzale, senza una ragione fissavo il vuoto, cercando di trovarvi una risposta alle ingiustizie quotidiane, cercando di trovare un’immagine che potesse in qualche modo simboleggiare la mia esistenza.
Quel gesto troppe volte equivocato dalla gente, quel vuoto pensieroso scambiato per orgoglio inattaccabile; davvero in realtà, così fragile ed effimero nel suo semplice ritorno.
Un’abitudine ormai assimilata, e conosciuta all’esasperazione... non riesco a difendermi dall’esterno, se non forse osservandolo muta e compita, aspettando un segno tangibile, aspettando con speranza quel silenzioso equilibrio interiore che con dolcezza mi riporta nella quotidianità.
È davvero inutile tutto questo... andare?
Davvero non vale il peso di una lacrima, di una carezza?
Mi fa male la ferita lasciata dal passato... guardo indietro solo afflitta dal pianto e dal dolore della nostalgia.
Mi volto e trovo rimpianti e rimorsi, senza comprendere quali siano i peggiori.
Sgomento ancora più grande mi rapisce se provo ad immaginare un futuro nel mio domani... non mi vedo all’altezza delle situazioni, non riesco a controllare un’emotività che troppe volte mi tradisce.
Forse non sono adatta... sono uno sbaglio del tempo...
Ma anche questa è solo un’entità da supporre, non un dato certo, non un qualcosa dietro cui posso rifugiarmi per nascondere le mie afflizioni... posso solo trascinarmi silenziosamente...
Nella mia solitudine meravigliosa e perfetta mi cullo e mi adagio, non avendo più la forza di lottare: mi riparo nel mio nero, nel mio tulle e nel velluto, nelle costrizioni, nei brevi momenti, nei libri degli abili scrittori, nelle parole allineate che formano gli universi, nelle storie fantastiche ed inverosimili… tutto questo, per non volare.
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