Cenerentola al rogo dopo la visione del film "Garage Olimpo"
di Sophie Alice Sarcinelli
Menzione d'onore

Accovacciata,
accartocciata,
stropicciata,
io pezzo di carta per terra.

Calpestata,
frammentata,
palloncino scoppiante.

Fuoco, brucio, cenere.
Divento cenere.
Sono Cenere. Una Cenere-ntola al rogo
Grigia, ingrigita. Infinita, inesistente.
Muoio.

Ti invito al nostro matrimonio
-domani alle tre-
nel fondo dell’ospedale
tra i fiori una lastra blu.
Avrei dovuto invitarti
Ad uccidermi, ad ucciderti, ad ucciderci.
Non ho saputo parlarti.
Non mi concedono nemmeno un’ultima sigaretta.

Morire amando e sigaretta.

Cercavo una parola nella borsa
Tra il rossetto e lo specchio
Era rimasta a casa la mia vita
Tra il telefono e il letto.

E così sono scappata.
E così sono stata strappata.
La gente passeggiava nella tranquillità ombrosa di una città che scompare
Che muore che cade
Silenziosamente a morte,
a cielo aperto,
a morte in fondo al mare.

E tu muori ogni giorno
Ogni giorno ammazzi.
Senza guardarti intorno.
Non scappi. Non rincorri.
Senza. Volare.

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