L'Enigma del Solitario
"...Sulla Terra, la vita ribolle come nel crogiuolo delle streghe.
...Un mago ci fa spuntare dalla sua manica e ci fa sparire nel suo cappello. C'è sempre qualcosa in fermento che aspetta di prendere il nostro posto...
...Per un attimo siamo parte di una folla smaniosa. Scorazziamo inconsapevoli su e giù per la Terra. Le forme vanno e vengono. Le maschere vanno e vengono. Idee sempre nuove fanno la loro apparizione. Non un tema si ripete, non una composizione viene presentata due volte. Non esiste nulla di più complesso e prezioso di un essere umano, ragazzo mio! Eppure siamo trattati come ciarpame da bancarella!
...Noi viviamo, capisci. Però viviamo ora e in questo luogo. Spalanchiamo le braccia e diciamo che esistiamo. Poi, però, veniamo gettati tra i rifiuti e accatastati nel buio della storia. Siamo personaggi di un'eterna mascherata, in cui le maschere entrano ed escono. Ci spetterebbe qualcosa di più. Il nostro nome meriterebbe di rimanere inciso in eterno e non di essere spazzato via con un secchio d'acqua.
...Ma qualcosa che non può essere distrutto con un secchio d'acqua esiste: il pensiero. ..."
Che cosa accomuna un mazzo da 52 carte, un'isola incantata, padre e figlio, una donna alla ricerca di sé stessa e un jolly misterioso e impertinente?
Questo è L'Enigma del Solitario. Un enigma che pian piano viene svelato nelle pagine di questo meraviglioso romanzo di Jostein Gaarder. Oppure no?!?!
Dopotutto l'intero universo è un grande, immenso e interminabile mistero.
Ed è soprattutto questo lo scopo di questo libro.
Quello che si snoda in questo romanzo non è solamente un racconto divertente, interessante o ricco di suspense, ma è anche il desiderio di ricordare a tutti gli esseri umani che sono delle persone uniche e speciali. Essi hanno avuto il grande e prezioso privilegio di nascere in un luogo ricco di cose belle e misteriose, affascinanti e inspiegabili.
Ma a volte questo grande mistero, che è rappresentato dalla vita, si trasforma in una banale routine, un cammino che dobbiamo percorrere, e addirittura a volte qualcosa di noioso e poco appagante. Con il tempo ci abituiamo alle cose che ci circondano, agli avvenimenti che accadono e perdiamo il dono più prezioso: la capacità di saperci stupire.
Quando si è ancora bambini, tutto quello che ci circonda è fonte di mistero e curiosità. Anche le cose, gli oggetti, gli animali o le azioni più comuni, per i bambini sono attrattive, fonti di fascino e di interesse. I bambini posseggono la grande qualità di sapersi stupire di fronte a tutto e a tutti, ponendo e ponendosi domande sul mistero della vita e del mondo che li circonda. E tutto ciò grazie al fatto che i piccoli non si sono ancora "abituati a vivere", conoscono ancora poco di tutto quello che vedono, sentono o toccano.
Crescendo purtroppo, questa loro capacità svanisce e col tempo imparano ad accettare tutto ciò che accade intorno a loro, e solo poche cose o, addirittura, nei peggiore dei casi, nulla li affascina o li sorprende più, perdendo così la capacità di meravigliarsi anche di fronte alle piccole cose.
Diventano così come le carte da gioco, trasformate in nani dall'immaginazione di Frode, che si aggirano sull'isola compiendo le loro abituali mansioni, giorno dopo giorno, senza mai domandarsi chi sono, chi li ha creati o perché si trovano in quel luogo!
Questi nani hanno perso la loro lucidità, il loro interesse, la loro capacità di ragionamento da quando hanno iniziato ad ubriacarsi di gazzosa purpurea, una sostanza lucente, miracolosa e devastante allo stesso tempo. Questa bevanda, infatti, aveva la straordinaria qualità di far assaporare a chiunque la bevesse, nello stesso istante, i sapori e i profumi di tutti i frutti, bacche o cibi conosciuti, ma anche mai assaporati prima. Questa miscela era in grado di far percepire ogni sapore non solamente sulla lingua, ma in ogni singola cellula del corpo umano. Ma la gazzosa purpurea si era trasformata in un'arma letale per i nani del villaggio. Essi infatti, avevano iniziato a bere in grandi quantità questa deliziosa bevanda, cosicché avevano potuto gustare tutti i sapori del loro mondo così tante volte, che alla fine, erano diventati un tutt'uno con esso, perdendo in questo modo la percezione di esseri vivi.
E allo stesso modo, noi esseri umani siamo diventati così bene, un tutt'uno con il mondo che ormai non ci accorgiamo più delle meraviglie che ci circondano.
Se solo ci fermassimo un momento a ricordare come eravamo felici e spensierati da bambini, quando ancora la quotidianità non ci aveva ancora annebbiato i sensi; a capire quale meravigliosa magia è l'universo e il nostro mondo, quale creazione divina e grandiosa è la nostra Terra e che esseri unici e rari siamo tutti noi esseri umani, forse saremmo in grado di rispettare maggiormente l'ambiente in cui viviamo, ma soprattutto capiremmo quanto è importante e sacra la vita di ogni singolo individuo ed essere vivente.
Sicuramente questo libro contiene molti sfondi di riflessione filosofica molto profondi. Spesso, infatti, ricorrono le più grandi e importanti domande quali: "Chi siamo?", "Da dove veniamo?", che, da sempre, fin dal passato i filosofi hanno usato come basi per le loro riflessioni e le loro discussioni.
Io certo non sono in grado di effettuare dibattiti su quest'argomento, così vasto e complicato, e non era certo questa la mia intenzione quando ho iniziato a scrivere, ma di una cosa sono sicura.
Alla fine della lettura di questo libro, qualcosa ha solleticato le mie emozioni e qualcosa è penetrato per sempre dentro di me!
Sono certa, infatti, che quando sarò triste e piena di sconforto, quando avrò dei dubbi sulla strada da percorrere, quando sarò incerta nel cammino della mia vita e quando mi domanderò qual è lo scopo della mia vita, in tutti quei momenti mi basterà pensare al libro di Jostein Gaarder per farmi ricordare che sono un essere vivo e che la mia vita è qualcosa di infinitamente prezioso e raro, e a cui è stata concessa una fortuna inimmaginabile: vivere nel più fantastico mondo di avventure che sia mai stato scritto.
Il Jolly
L'immensità del cielo,
lo sfavillio delle stelle,
e al centro di questo
immenso e spettacolare prato fiorito
eccolo, lo intravedo...
Un piccolo puntino nell'universo della vita.
Terra, acqua, aria e fuoco
Quattro elementi che si mescolano
e si fondono tra loro dando vita
ad oggetti spettacolari e grandiosi
ad animali rari e preziosi
e tra questo sfavillio di colori e
profumi, ecco, delle creature che
si aggirano su questo pianeta.
Sono nani, carte di un immenso,
interminabile e affascinante solitario.
Si muovono, pensano, creano, distruggono,
amano odiano, ridono, piangono,
muoiono.
Ma chi sono? Da dove arrivano?
Qual è il loro scopo? Qual è il loro ruolo
nel grande gioco?
Perché nessuno si pone
queste domande? Perché nessuno sa
dare delle risposte?
Perché? Perché? Perché?
E poi all'improvviso un tintinnio
di sonagli e campanelli.
Un rumore quasi fastidioso e
assordante. Un essere dal
costume bizzarro e dal sorriso
ironico ed enigmatico.
Ecco le carte sono state
rimescolate. Il solitario è stato
distribuito...
Il gioco ricomincia...
»Torna all'elenco dei testi
»Torna all'elenco delle edizioni