Frammenti di Dorian Gray
Dice di non curarsi degli altri, dei perdenti, dei vecchi, che la giovinezza si perde, la bellezza ingenua dei bambini svanisce, si nasconde dietro i solchi della fronte e la corruzione delle labbra.
Dice che è necessario godere della propria frivolezza e ingenuità, vivere pienamente e intensamente gli anni dell'adolescenza, non aspettare il tempo in cui rimpiangere il passato, che la fitta sarà più amara e intensa. Dice che Dorian Gray non deve perdere nulla di ciò che è in lui e cercare continuamente nuove sensazioni, non abbandonarsi alle false e mediocri idee della sua età.
Il desiderio di vivere è forte, la fame di piacere e la sete di conoscenza sono talmente vive che in qualsiasi momento si fanno sentire, e spingono, e pulsano, insistenti ed echeggianti, al centro di infiniti pensieri, al centro dell'universo.
Spingo la mia mente a ricercare le forme più vere e intense delle emozioni, ad allontanarmi dagli altri, guardare con cinismo e distacco l'etica che mi appartiene, creare una mia definizione di bellezza e giustizia, un'idea che mi porti a non sciupare la mia carne ancora tenera, a rinvigorirla, non cambiare neanche una particella di essa, se non per renderla più luminosa.
È una cosa spaventosa, interessante, fantastica poter vivere senza il timore di indossare i segni della sofferenza, mostrare eternamente la primordiale bellezza e il fascino e l'incanto di un corpo e di un volto puro e nobile, delizia degli occhi di chiunque si trovi davanti, fonte di passioni e invidie.
Poter camminare su tutto il territorio della vita, abbandonarsi ai piaceri mondani, non porsi regole, dimenticare la civiltà, ricercare il piacere in qualsiasi cosa, nelle bettole dei malviventi o alle feste sfarzose dei ricchi, dedicarsi all'arte, alla cultura, ai più ricercati e puri sentimenti e danzare su una sottile linea posando con sicurezza la pianta del piede, che ogni sbandamento porta novità ed emozioni, che ad ogni momento si può sempre tornare indietro.
Sarebbe forse l'occasione di scoprire ciò che è veramente giusto, ciò che possa condurre a una assoluta felicità, senza seguire ciecamente dottrine o stili preconfezionati che senza dubbio sanno vendersi bene ma che possono rivelarsi falsi ed inutili. Sarebbe un grande potere capire fin dove lo spirito umano può esporsi e quanto realmente contano l'amore e l'amicizia, la forza che si nasconde dietro una famiglia e il sacrificio per una vita sempre più agiata, quanto sono realmente importanti i Valori, quanto realmente importanti i valori.
Che il tempo si fermi per farmi sperimentare il modello di vita più giusto, per non accorgermi di essere avanzato troppo, e su una terra delicata e sabbiosa, non poter tornare indietro seguendo le orme cancellate da tempo, che una mia fotografia invecchi al posto mio e...
Dice che un'intera vita a vagare e peccare gli ha portato sofferenza, odio e vergogna, che la maschera che indossa è troppo diversa da quella iniziale, che adesso è orrenda e cupa, macchiata tutta dal sangue di un uomo.
Dice che tutta questa storia fantastica e inverosimile l'ha condotto a rovinare il suo spirito, dannare la sua esistenza, logorarsi con tremendi pensieri e porre fine a tutto questo incubo...
Confusione.
Continuo a non capire il significato del romanzo nonostante lo rilegga un'altra volta e un'altra volta ancora.
Disordine.
I pensieri vagano caoticamente senza trovare una posizione, tra ipotesi e idee e convinzioni.
Come è possibile non trovare una risposta avendo tutte le chiavi in mano? Devo forse dedurre che l'uomo non è capace di trovare da solo una via, che è giusto che abbia un ruolo relegato e stabile, che deve rimanere in uno stato di semi-incoscienza?
Devo credere che tutto conduce alla sofferenza, che viviamo una vita inutile nonostante tutti gli sforzi per migliorarla o c'è qualche morale nascosta sull'impossibilità di seguire l'istinto?
Domande.
Incertezza.
Forse è questo! Siamo sciocchi animali, troppo vicini alla verità e troppo lontani da essa, fatti di certezze e sicurezze a cui ci aggrappiamo con tutte le nostre forze, che con un solo, piccolo, tenue soffio di vento si disintegrano e lasciano frammenti minuscoli, invisibili, pungenti.
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