Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
5ª edizione - (2002)

Un'esperienza di lettura

Mia nonna aveva scritto per cinquant'anni sui quaderni in cui annotava la vita. Trafugati da qualche spirito complice, si sono miracolosamente salvati dal rogo infame, in cui sono perite tante altre carte della mia famiglia. Li ho qui, ai miei piedi, stretti da nastri colorati, separati per fatti e non per ordine cronologico, così come lei li ha lasciati prima di andarsene. Clara li ha scritti perché mi servissero ora per riscattare le cose del passato e sopravvivere al mio stesso terrore. Il primo è un quaderno di scuola di venti pagine, scritto con una delicata calligrafia infantile. Comincia così: "Barrabàs arrivò in famiglia per via mare...'

Cara Sofia,
questa è l'ultima pagina del mio libro preferito, ma in un modo un tantino strano, ne costituisce anche l'inizio.
È un romanzo pubblicato nel 1983 (l'anno della mia nascita, guarda caso!) da una scrittrice peruviana, Isabel Allende. Questo libro (anche se la mia prof. me lo corregge sempre, mi piace usare la parola LIBRO, perché per me la dimensione materiale di ciò che leggo è importantissima: adoro toccare e ritoccare la copertina, sentire l'odore, sfogliare le pagine)... questo libro, dicevo, ha un titolo piuttosto intrigante, cioè La Casa degli Spiriti.
Mi pare che qualcuno abbia detto che ciò che veramente ti forma e a volte ti cambia addirittura la vita, non lo impari sui libri perché nasce sempre da un INCONTRO. Beh, sono passati ormai quattro anni dalla prima volta che ho incontrato Isabel: era estate, avevo quindici anni e non avevo mai sentito parlare di lei né dei suoi romanzi. Mi incantò subito il suo stile, anzi da principio mi sbalordì proprio, ma non mi lasciò perplessa, solo molto meravigliata. Era così piena di calore, coinvolgente e il suo tono era così intimo, la sua compagnia così piacevole che sembrava fossimo AMICHE da sempre. Non so spiegarti che cosa mi si mosse dentro, ma senza dubbio fu amore a prima vista. E fu così che nacque un idillio che dura tuttora.
Adesso che ci ripenso, sono contenta di aver letto solo in seguito Cent'anni di Solitudine di Gabriel Garcia Marquez o altri romanzi latino-americani: so di per certo che questo non avrebbe intaccato la magia e il carisma di Isabel (altrimenti non ne sarei ancora a tal punto affascinata!), però sarei stata forse più preparata all'impatto con quello che è il suo mondo, mi avrebbe colto meno di sorpresa... mentre io vado pazza per le sorprese!!!
Di Isabel mi piacciono le scelte ardite (che poi sono una vera e propria messa in ridicolo del comune buon senso); mi piace il suo comunicare per suoni, colori, odori; mi piace il suo trattare il fatto storico non come evento in sé, ma come vicenda umana individuale, come particolare momento filtrato attraverso la sensibilità di un determinato personaggio e inserito nel contesto del percorso di vita che quello sta compiendo. Mi piace che ogni personaggio (che magari rispetto alla storia principale del romanzo è una semplice comparsa) sia un po' protagonista, almeno per quanto riguarda la sua storia personale. Grazie a ciò, da quando ho conosciuto Isabel, il mio sguardo sulla realtà è cambiato e ormai nessuna persona che incontro mi sembra più banale, scontata o prevedibile. La sua ironia, il suo spirito allegro e la sua gioia di vivere mi hanno insegnato a sorridere di me stessa e delle vicissitudini di tutti i giorni, a non vergognarmi di essere come sono, cioè buffa e imbranata!
Immagino, Sofia, che a questo punto sarai curiosa di conoscere la trama de La Casa degli Spiriti. Spiacente, dovrò deluderti: non intendo affatto raccontartela. Perché? Innanzi tutto, è praticamente impossibile sciogliere quest'intricata matassa di storie individuali e di popolo e poi se ti raccontassi tutto, non solo ti e mi annoierei a morte (è lunghissima!), ma soprattutto farei un torto a Isabel, non essendo in grado di comunicartene il fascino.
Cara Sofia, non so se ti ho fatto venir voglia di leggere questo romanzo, ma perlomeno spero di averti trasmesso quello che è sempre stato il mio stimolo verso la lettura: la consapevolezza che OGNI LIBRO è UN INCONTRO, l'inizio di un rapporto affettivo (prima ancora che intellettuale) tra te e il suo autore, tra te e i suoi personaggi... questa è la vera ricchezza dei libri, ciò che ti rende diversa ogni volta che ne finisci uno!
Grazie per avermi dato la possibilità di spiegarti tutto questo.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010