Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
5ª edizione - (2002)

Un'esperienza di lettura

Spesso siamo portati a credere che la poesia, per essere tale, debba essere serena e leggera, e che solo rispondendo a queste caratteristiche diventerà per noi qualcosa nella quale saremo in grado di riconoscerci, quando ci troveremo in situazioni simili. Non è un caso infatti che quando siamo travolti dall'amore, spesso ci tornino alla mente frammenti di versi, mentre invece quando proviamo rabbia e odio pensiamo che il nostro sentimento sia tanto profondo e tanto coinvolgente che nessun altro sia mai stato, o sarà mai in grado di provarlo, né di scriverne.

Spesso però la nostra scelta di non rivolgerci alle parole di nessuno per esternare i nostri sentimenti "negativi" è dovuta a un'altra ragione. Il credere che nessun altro provi il nostro dolore è esattamente come pensare che, finché non la proviamo noi, la sofferenza non esiste. Quando sappiamo perfettamente che non è così.

I hurt myself today, to see if I still feel... *1

La prima volta che ho ascoltato questa canzone è stato pochissimo tempo fa, malgrado avessi il cd da mesi. È strano come avessi già letto e riletto il testo dal booklet, ma continuavo a non voler sentire quell'ultima traccia, come se la musica potesse rovinare qualcosa di così bello e terribile.

Hurt non è soltanto una canzone sul dolore. Non è un generico lamento di una rockstar annoiata e depressa. Hurt parla di ferite, di quelle ferite, fisiche o psicologiche, che concretizzano la sofferenza e la rabbia, e diventano un modo per esternare quel sentimento che, altrimenti, finirebbe per distruggerci. Anche l'odio deve essere manifestato.

...What have I become? *2

Ma ciò non sempre accade, perché riteniamo che esistano sentimenti che si possono, o meglio, si devono mostrare, come l'amore, l'affetto, l'indignazione, la tristezza, e sentimenti che, invece, sono sintomo di debolezza, come la frustrazione, la rabbia, la felicità e, chiaramente l'odio. Penso che questa sorta di "blocco", sia dovuto al fatto che in preda all'odio non riusciamo a controllarci, senza però contare che, in preda all'amore, avviene esattamente la stessa cosa. E quindi abbiamo paura di non riconoscerci nelle nostre azioni. Per quanto, almeno a mio parere, trattenere queste sensazioni, potrebbe portarci a conseguenze ben più dolorose.

...You could have it all, my empire of dirt... I will let you down, I will make you hurt *3

Nelle liriche l'aspetto che colpisce di più è la delusione e la rabbia contro la persona amata, un aspetto che, almeno a mio parere, si riflette abbondantemente nella realtà. Succede che ci sentiamo feriti da chi amiamo, succede che proprio l'essere così vicini ci porti a stare male, succede che proprio perché siamo così vicini e stiamo così male, vogliamo che anche l'altra persona soffra, almeno quanto soffriamo noi. Ma, ancora una volta, questo non viene espresso, perché anche una cosa così umana e normale ( se la persona in questione fosse un individuo generico, non avremmo problemi su come ci poniamo nei suoi confronti, anche in una situazione simile), ci fa paura, perché pensiamo di essere gli unici a sentire qualcosa di simile e di così crudele.

...I focus on the pain... *4

Qual è dunque, il modo giusto per rapportarsi con qualunque lato della nostra personalità, anche quelle che, istintivamente, non accetteremmo?
Chiaramente, non possiedo la soluzione, ma sono certa di una cosa: che chiunque si chiedesse se fosse meglio bruciare in un istante, ma essere ricordati piuttosto che svanire lentamente senza lasciare traccia, non avesse capito granché del senso della vita. Infatti penso che l'unica soluzione sia vivere bruciando, e che sia giusto provare anche odio, e manifestarlo, piuttosto che non manifestarlo, ed esplodere, o decidere di non provare alcun sentimento, per paura di non riconoscersi nelle proprie azioni.

*1: mi sono ferito oggi, per vedere se riesco ancora a sentire..
*2: Cosa sono diventato?...
*3: Potevi averlo tutto, il mio impero di polvere, ora ti trascinerò giù, ti farò sentire ferito...
*4: mi concentro sul dolore...

Hurt

I hurt myself today
To see if I still feel
I focus on the pain
The only thing that's real
The needle tears a hole
The old familiar sting
Try to kill it all away
But I remember everything
What have I become?
My sweetest friend
Everyone I know
Goes away in the end
You could have it all
My empire of dust
I will let you down
I will make you hurt
I wear my crown of shit
On my liar's chair
Full of broken thoughts
I cannot repair
Beneath the stain of time
The feelings disappears
You are someone else
I am still right here
What have I become
My sweetest friend
Everyone I know
Goes away
In the end
If I could start again
A million miles away
I would keep myself
I would find a way


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010