Un'esperienza di lettura
Paderno Dugnano, 22 febbraio 2002
Caro Diario,
finalmente ho terminato di leggere il libro di cui ti avevo accennato in precedenza, e posso sicuramente affermare di esserne stato piacevolmente sorpreso ed impressionato.
Il testo in questione è L'amico ritrovato di Fred Uhlman consigliatomi dalla mia insegnante di lettere delle medie.
La storia è ambientata in Germania durante la dittatura nazista e narra della splendida amicizia tra Hans un ragazzo ebreo, e Konradine aristocratico tedesco suo compagno di liceo (che in seguito abbracciò le idee di Hitler).
Ho deciso però di non raccontarti la trama, ma le emozioni che la lettura mi ha trasmesso. Innanzi tutto nel romanzo sono presenti temi diversi: la vera amicizia, i problemi dell'adolescenza, la condizione storica ed umana degli ebrei, la guerra e la morte.
Senza alcun dubbio l'argomento che più mi ha coinvolto ed interessato è quello dell'amicizia tra i due protagonisti, un sentimento puro e sincero che purtroppo è stato bruscamente stroncato dal l'antisemitismo.
Entrambi condividevano sogni, progetti ed entusiasmi, ma ad un tratto tutto cambiò per colpa della disumana cattiveria di pochi, che ha fatto precipitare l'Europa in un'epoca straziante ed atroce.
La lettura di questo libro ha suscitato in me emozioni e sensazioni discordanti: ad esempio la gioia e la spensieratezza dei due adolescenti, contrapposta al triste massacro degli ebrei.
Quest'ultimo tema è sempre molto attuale, infatti, poche settimane fa ricorreva il giorno della commemorazione della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, da parte dei Russi, degli ultimi superstiti rinchiusi in quel luogo.
Riguardo questo buio periodo storico, alla televisione ho visto diversi documentari e telegiornali parlare del "giorno della memoria", cioè un'intera giornata dedicata al ricordo delle vittime dell'olocausto.
Sono stato impressionato dalla crudeltà delle immagini, c'erano scene da far rabbrividire. È impossibile credere che gli uomini possano arrivare a tanto.
Uhlman invece, con garbo e senza sensazionalismi, ci dà un quadro completo del nazismo e dell'antisemitismo, utilizzando valori come l'amicizia, il perdono, la riconciliazione che si radicano nel cuore di chi legge la sua opera.
Il libro presenta anche un colpo di scena finale veramente eccezionale; le vite dei due amici si dividono poiché Konradine milita nel nazismo ed Hans fugge in America per sopravvivere, si ricongiungono dopo due decenni, quando quest'ultimo riceve dal vecchio liceo in Germania una richiesta di fondi per l'erezione di un monumento a ricordo degli alunni morti durante la II guerra mondiale e trova il nome di Konradine con accanto la dicitura: "implicato nel complotto per uccidere Hitler. Giustiziato!".
Ecco il perché del titolo L'amico ritrovato.
Consiglierei sicuramente ad un amico la lettura di questo libro perché dona grandi emozioni, lascia libera l'immaginazione ed allo stesso tempo è semplice ed immediato, ma molto profondo e toccante. La cosa più importante è che aiuta a non dimenticare, perché la memoria di quelle barbarie deve essere sempre davanti a noi come monito per evitare che simili eventi si riverifichino.
Inoltre un messaggio significativo è quello sull'amicizia, un sentimento che non ha confini, non ha limiti e sopravvive a tutte le avversità compresa la morte.
Ciao caro diario e a presto.
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