Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
5ª edizione - (2002)

Una esperienza di lettura
di Federico Zuliani
Menzione d'onore

uguale a se stessa
e diversa
è
l'esperienza
quando il libro impugni
e le pagine volti
e il rigo scegli
viva
è dunque la pagina
e la Vita inonda le righe
e i segni
e il folto del bianco
e Dio
si fa l'uomo
l'attento lettore
Padre dunque diventa
e Creatore
e il Figlio che da Lui discende
e lo Spirito che dà la Vita
ed eccolo
di nuovo ritorna
Ettore vivo
e ancora Andromaca bacia
e di nuovo alla piccola tende la mano
lontano è quell'altro momento
lontana la morte
e i pianti
e i legacci passati tra i fori
e dieci volte la rocca non ancora è passata
ancora sugli spalti egli si trova
e lontano porta lo sguardo
fin là arriva
fino ai fiumi
e al mare
e alle navi dei Greci
e alle tende nella grande pianura
ma ecco
lontana ci giunge una voce
è Achille che grida
lontano
sulla salma di Patroclo bello
già lo scudo stringe il figlio di Teti
e i cavalli mordono il freno
esce Ettore invitto
e la città lo saluta
soldati
e principi
e le donne
dagli spalti d'Ilio grandiosa
è chiuso oramai il portone
e splende d'Ettore l'elmo
e la corazza d'Achille
lontano è il campo prescelto
vicino allo Scamandro irruento
là l'aspetta la morte
tre le mani d'Achille furioso
è Atena che presiede lo scontro
ed Ettore neppure le è inviso
ma già scelto hanno
Zeus
insieme al destino
neppure ai dadi ne han giocato le vite
ed Ettore infine è trafitto
e l'elmo gli cade
e lascia lo scudo
morto è infine il suo corpo
e piano
il vento quel corpo accarezza
ma ecco Achille l'afferra
e violento i calcagni gli fora
e due strisce di cuoio ci passa
e al cocchio lo lega
è ritto
Achille
sul carro
sullo stesso da Patroclo usato
e subito sprona i destrieri
quei cavalli che Zeus gli ha donato
un tempo
quando vecchio
ancora moriva il guerriero
e attorno alla rocca li getta
non una
né due
ma dieci di volte la passa
ma dal rumore ha le orecchie tappate
e né il grido dei suoi
né il pianto delle donne di Troia
sente
né ascolta
se stesso ascolta il guerriero
solo
Achille furioso
ascolta il suo odio
e il dolore
e neanche a Patroclo pensa
ma a sé
al dolore che sente
alla vita di cui è stato il fautore
ebbene noi l'abbiamo creato
Ettore d'Ilio
e con lui Achille
e l'Iliade grandiosa
non Omero canuto
noi
perché eterno è Ettore appunto
non perché prigioniero di un libro
ma perché libero invece
nelle menti di noi
di noi che lo leggiamo
noi che lo ricordiamo
e insieme ogni giorno viviamo


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010