L'incontro con il "diverso" attraverso un'esperienza di lettura
Tutto il mondo è pieno di diversità ed è il più delle volte una cosa difficilmente accettata dallo stesso uomo; spesso egli non sa vivere in armonia con altri uomini, i quali hanno magari solo una pelle più scura, una religione diversa, un modo di pensare differente e via dicendo.
Come la storia ci ha insegnato e ci insegna tuttora, gli uomini non si sono sopportati l'uno con l'altro e quindi non hanno voluto accettare le loro diversità; quest'insieme di fatti ha portato a razzismi ingiustificati, a guerre senza alcun senso, a stermini di interi popoli.
Queste prime considerazioni hanno preso forma nella mia mente quando ho letto per la prima volta un libro. Qui si racconta quali e quanti costrizioni una famiglia ed i loro amici debbano sopportare senza alcuna ragione di fondo, solo perché qualcuno ha stabilito con una stella la loro diversità. Mi riferisco al Diario di Anna Frank, opera di una ragazzina che aveva in mente tutt'altra cosa che diventare famosa per la vita vissuta "nell'alloggio segreto".
Ciò di cui non riesco capacitarmi è il fatto per cui un "pazzo" abbia emanato "leggi antisemitiche" che sono state accettate da intere nazioni, senza che qualcuno facesse realmente qualcosa prima che tutto volgesse nella tragedia di un intero popolo. È vero che tutti temevano il "pazzo", ma se il mondo avesse saputo ciò che milioni di persone erano costretti a fare, il corso della storia sarebbe cambiato.
Mi rammarico particolarmente perché questi individui sono stati perseguitati non per motivi di livello internazionale, ma solamente perché erano Ebrei!
"Quale differenza è così grande da poter causare tutto questo? Perché non sono stati perseguitati per altri motivi? Ma infine, perché sono stati perseguitati?".
Queste e molte altre riflessioni assalivano la mente di Anna mentre scriveva i suoi più intimi pensieri, senza sapere che un giorno il mondo ne sarebbe venuto a conoscenza.
Probabilmente questi interrogativi non saranno chiariti completamente dall'uomo; forse solo Dio, il Dio di tutti, ci illuminerà in proposito più avanti. Mi chiedo: quando finalmente l'uomo riuscirà a convivere con altri individui simili a lui seppur diversi, senza più avere alcuna forma di razzismo, di intolleranza assoluta? La domanda resta in sospeso sorretta dalla speranza e dalla fiducia nell'uomo, comunque, nonostante tutto.
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