Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
8ª edizione - (2005)

Un'esperienza di lettura
di Jacopo Ertola
Premio speciale ANPI Barona Milano

 

Ciao!!!
Mi chiamo... Jacopo.

A me è sempre piaciuto moltissimo LEGGERE, perché mi fa capire tante cose..., il mio comodino è pieno di libri impignati... di argomenti diversi... gialli... attualità... romanzi fantastici... storia...

Scrivere per me è invece sempre stato un vero "incubo"!!

Penso: "A chi potrebbe interessare ciò che io provo, ciò che sento, il mio modo di vedere le cose... chi può avere voglia di leggere i miei pensieri?!?!?"

Ma un giorno...

Un mio professore, sapendo quanto amo leggere, mi ha prestato un libro molto "prezioso" per lui: "L'amico ritrovato" di Fred Uhlman.

"Leggilo e poi, se vuoi, scrivi cosa ne pensi" mi ha detto.
Voglio ringraziare il mio professore per avermi dato l'idea di scrivere i miei pensieri, per me è un segno di stima e gliene sono grato.

È un libro molto bello, profondo, adatto a me... parla di amicizia e di nazismo: due argomenti che tanto mi interessano e mi colpiscono!
Si vede che il mio professore mi conosce bene!

L'amicizia è una cosa bellissima, ma... difficile.
A volte mi dico: "Non voglio avere amici!"..., ma non è VERO...
È che è DIFFICILISSIMO...
Allora mi dico: " Preferisco stare da solo"..., ma non è VERO...
È che non riesco a trovare un amico vero...

... È magnifica la storia dell'amicizia di questi due sedicenni, un ragazzo figlio di un medico ebreo e il figlio di un conte tedesco e di una nobile polacca che odia gli ebrei, un'amicizia "intensa", vissuta per un anno, fino a che nel 1933, iniziano le persecuzioni naziste contro gli ebrei.

Leggendo il libro ho "sentito" come può essere una "vera" amicizia.

Spero di trovare un'amicizia sincera che ... DURI...!!!
Vorrei trovare anche io un amico che mi accetti per quello che sono, che non mi consideri uno "DIVERSO".

Questo ha fatto il ragazzo tedesco che ha vissuto fino in fondo la sua amicizia con il ragazzo ebreo: l'ha accolto in casa sua, ha sfidato la sua famiglia.
Diventato adulto ha capito che nessuno può distruggere le persone né i sentimenti che per esse proviamo: il suo giovane amico ebreo ha avuto una grande influenza su di lui: così muore, giustiziato, per aver partecipato al complotto per uccidere Hitler.

L'amicizia di questi due ragazzi è come "un fiore" che è sbocciato nel "deserto" del NAZISMO.

Mi fa riflettere parecchio...
Mi dà forza... anche nei momenti più dolorosi, in cui la mia "solitudine" diventa "dramma".

Si può costruire un'amicizia...
Si può resistere alla rabbia che viene dal rifiuto...
Si può resistere al dolore...
Si possono portare fino in fondo i propri ideali...

Mi auguro che l'esperienza "tragica e disumana" del nazismo insegni a noi tutti il rispetto per TUTTI gli ESSERI UMANI.

Spero che prima... o poi ci sarà un mondo migliore di quello di adesso, in cui le persone come me, che hanno "problemi", siano amate per quello che sono e non trattate come "handicappati", che possano essere "qualcuno nella vita"... trovando veri amici... come il mio professore?!...?!...?!.

Grazie di avermi ascoltato.

Jacopo


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010