Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
8ª edizione - (2005)

Lettera a Sofia

 

Ti guardo, Ti osservo, penso... se n'è andata, ma qualcosa di lei rimarrà sempre...ognuno pensa di essere speciale... di essere una persona unica al mondo, poi un bel giorno ti accorgi che c'è qualcuno di molto lontano che ti assomiglia più di quanto tu possa pensare.
Volo con la fantasia osservando quella foto: emana luce, pensieri parole, che non posso capire, ma che mi sembra di conoscere... la sua visione stimola il mio immaginario, mi sembra quasi di averti incontrato.
Continuo a guardare quella foto a pagina 97: stai ridendo chissà perché, chissà se eri davvero felice, chissà chi ha scattato quella foto? Lo vedi, non so nulla e so tutto di te... so che leggevi e scrivevi, ho letto i tuoi scritti e i tuoi appunti... avresti mai pensato che una come me e molte altre persone prendessero visione delle tue storie o delle tue poesie? Probabilmente no, come me, che, sparsi qua e là nella camera salvate nel computer, conservo i miei racconti le mie storie d'amore, i miei gialli... li scrivo con la consapevolezza che solo io li leggerò; chissà perché allora li scrivo? quando potrei conservarli nella mia testa senza usare del tempo per trascriverli... magari tu lo sapevi, c'è una risposta logica a tutto questo o magari tu avevi la forza e la fiducia necessaria per pensare che naturalmente scrivevi con l'intenzione di far leggere i tuoi racconti... già perché di fiducia e forza ce ne vuole parecchia.
Eri davvero così sicura di te? Ancora osservo quella benedetta foto e non riesco a togliere lo sguardo, vi è qualcosa di magnetico che mi oscura il cervello e continuo a pensare a te e alla tua vita, vorrei sapere tante cose e forse è questo mio non sapere che solletica la mia curiosità... ma chi conosceva fino a pochi giorni fa la tua storia? E ora che ho saputo della tua esistenza provo una sensazione sgradevole come quella di un rimpianto, che ti lascia un amaro in bocca che non ti abbandona più... riguardo ancora quell'immagine e ripenso alle poche righe che ho letto su di te, parole che sono bastate a farmi salire un brivido lungo la schiena, è incredibile come io mi immedesimi in certe frasi e non pensavo che l'introduzione di un libro potesse risvegliare in me queste sensazioni.
È come quando si piange o ci si spaventa guardando un film o leggendo un libro, perché succede? Perché il nostro cervello è una macchina infernale, ci cala dentro ogni situazione e ci fa provare le medesime sensazioni che sentiremmo se stessimo vivendo veramente questa o quella situazione... probabilmente il mio cervello è specializzato in questo se è in grado di farmi quello che mi sta facendo.
Il pensiero di te è una tortura, da una parte vorrei tornare alla routine di tutti i giorni, ma ormai è tardi, mi sei entrata dentro e il sentirti in me mi fa male.
Sai com'è, quando le cose avvengono e ti ripeti che non è giusto, che non doveva andare così, sai che non poteva andare altrimenti sarebbe stato molto difficile... eppure nella tua testa continua a rigirare la frase "non è giusto"... guardo la tua foto e penso che non è giusto... non posso pensare che tu sia nata, sia esistita e te ne sia andata senza che io me ne accorgessi, senza che io incontrassi la persona che poteva comprendermi meglio di chiunque altro...
Forse le mie sono solo congetture, forse saremmo state tanto diverse quanto io ora penso che eravamo simili, eppure c'è un rimpianto dentro di me che non potrebbe esistere se in tutto ciò non ci fosse qualcosa di vero, è un sapere inconscio che si sprigiona dentro di me e il mio inconscio è ciò di cui mi fido maggiormente, è il sesto senso che non tradisce!
Quante parole inutili però per dire poche frasi: avrei voluto incontrarti, avrei voluto incontrare la persona che avrebbe forse potuto capire questo mio cervello complicato!
Ma non fraintendere non sono una pazza infelice o un genio incompreso, sono una ragazza normalissima come eri tu...
Non ho sete di esprimermi scrivendo lunghi monologhi interiori... mi piace leggere qualsiasi genere di libro e, come forse era per te, è inevitabile per me scrivere, prendo la penna in mano e sulle note di una canzone scrivo del silenzio della vita che scorre in fretta e prende pieghe inaspettate... come quella che ha preso ora la mia... avevo momentaneamente smesso di scrivere, ma ti devo ringraziare la tua storia mi ha risvegliato ho capito cosa ho voglia di farne della mia vita... voglio continuare a leggere e a scrivere perché è questo ciò che amo, tu non mi hai ispirato, mi hai semplicemente fatto tornare la voglia!
È per questo che sto scrivendo non voglio partecipare ad un concorso, ma ho voglia di scrivere e magari per una volta qualcuno leggerà ciò che dona colore anche alle mie giornate più tristi.
Continuo a guardare la tua foto e nel frattempo ascolto una canzone degli U2 "With or without you" ironia della sorte era quello che stavo per dire... volevo dire scrivere, tu non ci sei più, ma stanne certa non uscirai dai miei pensieri per un bel po' di tempo.
Probabilmente sono andata fuori tema, d'altronde semplicemente guardando la tua foto ho iniziato a fantasticare e questo discorso prolisso ha iniziato a comparire e prendere forma sullo schermo del mio computer: Questa è o non è un'esperienza di lettura?
Di scrivere qualcosa di più scolastico proprio non ne avevo voglia, come ho già detto non scrivo per partecipare al concorso, ma perché ne avevo tremendamente voglia, e poi non so neanche se invierò mai questo mio scritto... sì lo so, prima sembrava che avessi fatto un passo avanti e adesso già mi sto rimangiando le parole, ma in fondo più scrivo più rispondo alla mia stessa domanda iniziale: "perché si scrive se non si fa leggere quello che si è scritto?" per il semplice piacere di farlo perché per me è qualcosa di incontrollabile, come per una ballerina danzare anche se nessuno la guarda e lei continua a volteggiare ed è
Felice.
Comunque non ho intenzione di rileggere troppe volte queste righe anche perché se lo facessi mi accorgerei di aver scritto qualcosa di cui mi potrei pentire... è sempre così: inizio a scrivere perché mi viene in mente in modo fulmineo di narrare qualcosa, poi rileggendolo cancello, modifico o sintetizzo e si trasforma completamente ciò che avevo pensato inizialmente!
Cosa dire ancora? Beh dai diamo un'altra occhiata alla tua foto sperando, per chi sta leggendo il mio scritto, che non mi faccia venire in mente nient'altro d'aggiungere e poi... poi basta, voglio finire così senza fare troppo la sdolcinata e la sentimentalista, avevo voglia di scriverti una lettera e attraverso la lettura di qualcuno che ti conosce chissà, magari arrivare a te e poterti parlare; ero triste inizialmente perché non ho potuto conoscerti però termino questo mio scritto più ottimista, in fondo non bisogna sempre guardare il lato brutto delle cose, ma anche quelle positive: chi dice che io non t'abbia conosciuta? Io ho letto il libro che ti hanno dedicato con i pensieri che sono usciti dalla tua penna e in tal modo posso dire di averti, in un certo senso, incontrato!
Ciao Sofia.


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010