Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
1ª edizione - (1998)

Un'esperienza di lettura

 Non avevo intenzione di scrivere questo testo fino a stamattina e il perché ora abbia deciso di farlo si potrebbe spiegare con un sogno e un vortice di emozioni. È di questo che desidero parlarvi, di emozioni. Non di autori, non di stile letterario, ma di ciò che rende un libro pura essenza di vita.
È difficile riuscire a trasmettere esattamente ciò che vorrei, perché quello che voglio dirvi straripa da qualsiasi margine di foglio.
Cosa è un libro? Qual è la mia esperienza di lettrice? Il libro è una gabbia, un contenitore materiale e necessario nel mondo razionale, che rinchiude in sé emozioni; è come il corpo che rinchiude in sé la mia anima di lettrice. Quando io, con la mia gabbia (il corpo), apro quest'altra (il libro), permetto alle emozioni di entrare in contatto con la mia anima. Quando divento la chiave per la serratura di un libro, mi addentro in un corridoio con alcuni tratti illuminati da enormi finestre, altri impediti da ragnatele, altri rivestiti da tappeti rossi di velluto.
La vita è una sola e la nostra gabbia non ci permette di vivere tutte le emozioni che vorremmo. Noi esseri umani siamo limitati dalla realtà, non possiamo volare liberamente per accamparci sulle nuvole, non possiamo vedere ogni angolo dei mondo, non possiamo fare tutti i lavori esistenti, io donna non posso essere uomo. No, non posso fare tutto ciò con il mio corpo, ma posso farlo quando la mia anima incontra le emozioni che la mia mano ha liberato quando ha aperto il libro. Sapete, io ho volato. Lo so, mi state invidiando, ma se volete, potete provare. Non è facile, perché prima dovete dividere il vostro corpo da ciò che avete dentro e che io, finora, ho chiamato anima, poi dovete prendere un libro che sopra ha scritto Il gabbiano Jonathan Livingston. Siete riusciti ad aprire veramente il libro, avete liberato il gabbiano dalla copertina-gabbia in cui era costretto? Bene, allora
... Era di primo mattino, e il sole appena sorto luccicava tremolando sulle scaglie del mare appena increspato...
Meraviglioso, riesco a sentire gli spruzzi sulle guance, scusate, devo andare ad asciugarmi. Volete sapere il posto più eccitante dove sono andata? È difficile, ho visto tanti posti e sono andata in tanti luoghi: nel rifugio con Anna Frank ho sentito una nascente vitalità soffocata, davanti al caminetto con le sorelle March ho vissuto il calore di una famiglia, alla festa di Gatsby i miei sensi si sono riempiti di luci, colori, odori.
Ma adesso ricordo quale è stato il luogo più eccitante dove sono andata, è stato al gran ballo di Satana; io ero Margherita, la sua signora, e come padrona di casa ho ricevuto tutti gli ospiti, persone molto particolari. Ero molto agitata per essere stata scelta da Satana ma in fondo mi sono divertita. È stata la prima volta che mi sono trovata in un luogo senza tempo e senza nessuna legge, lì governava l'imprevedibilità. Non riesco a dimenticare quegli spazi infiniti, quei saloni che si perdevano all'occhio. Non esisteva niente, né tempo né spazio, un'emozione unica, che ho provato solo a quel ballo.
Se mi sono mai innamorata?
Sì, ho amato molto Heathcleff e il suo amore per me che in quel momento mi chiamavo Catherine. Era un uomo così passionale e la mia apparente fragilità trovava un perfetto compenso nella sua forza.
L'esperienza più impossibile? Essere un uomo.
Un libro che mi ha trasformato in un uomo, ma che mi ha angosciato e fatto soffrire fino a morire è stato Martin Eden. Ho imparato la grammatica e mi sono innamorata di Ruth e mi sono ucciso. E mi sono uccisa, io, Paola-Martin, perché mi sono sentita un fantasma che
... come qualcuno ha detto, è solo lo spirito di un uomo che è morto e non ha abbastanza sensibilità per saperlo.
L'angoscia di quell'emozione è ancora così impressa in me che non posso fare altro che augurarmi di non viverla mai più. Non so se ora avrei la forza di ritornare ad essere Martin Eden, è stato molto difficile diventare un uomo non appartenendo alla vita come lo è lui.
È come vivere mille vite, leggere mille libri.
Un mio desiderio? Poter un giorno incontrare Martin Eden, Jo, Margherita, e il mio maestro, il grande Gatsby, Heathcleff, Catherine in un gran ballo dove non esistono né tempo né spazio.


»Torna all'elenco dei testi
»Torna all'elenco delle edizioni

Copyright © 1999 - Comitato per Sofia - Tutti i diritti riservati.
Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010