Un'esperienza di lettura
Un'esperienza di lettura..., non penso di poterne descrivere una in particolare in rappresentanza di tutte le altre dato che, pur nella limitatezza delle opere che ho affrontato, penso che ognuna di esse, forse ogni sua singola parte, anche se nella continuità di un percorso artistico, rappresenti un mondo a sé stante che è difficile generalizzare. Per me ogni pagina stampata, ogni immagine, ogni musica, e, perché no, ogni filmato possono significare migliaia di sensazioni e di mondi da conoscere concentrati entro la medesima opera e di volta in volta ho la possibilità di scoprirne un aspetto sempre diverso. Non posso dire di essere o di essere stata una grande lettrice, ma nel mio modesto repertorio di testi ho avuto modo di conoscere la maggior parte dei generi e con mio grande stupore ho scoperto una parte di me che non conoscevo, una parte di me capace di calarsi nel personaggio, qualunque esso sia, una parte di me capace di appassionarsi alla narrazione, di seguirne con interesse gli sviluppi e a volte, per la troppa curiosità, di azzardarne le possibili conclusioni. Un libro è un'emozione sempre nuova, un'emozione di cui a volte non riesco a cogliere tutte le sfumature, un libro può avvicinarci a mondi ed epoche lontane, può far riflettere, può aiutare a superare le paure o può accrescerle, può, per il breve tempo in cui ci si immerge nella lettura, far dimenticare le preoccupazioni come può presentarne di nuove. Un libro di per sè può avere infiniti aspetti ma sta poi al lettore, in base alle proprie esigenze del momento, farne proprio, a livello inconscio, uno piuttosto che un altro. Bisogna inoltre considerare il fatto che il contenuto di uno stesso libro può essere considerato sotto molteplici punti di vista, anche dalla stessa persona in diversi momenti emotivi. Posso dire che in tutti i testi che ho letto, a prescindere dal fatto che poi mi siano piaciuti o meno, ho sempre trovato un livello che va al di là della semplice narrazione dei fatti, un livello più profondo che non sono mai riuscita ad identificare in modo compiuto, ma che mi dà l'opportunità di rivivere alcuni momenti della mia vita o di immaginare il futuro, di costruirmi degli ideali e delle speranze che possono aiutarmi ad accettare un mondo che è sempre più lontano dai valori fondamentali dell'uomo, un mondo che è sempre meno a misura d'uomo e che altrimenti potrebbe soffocare i sogni. Ho letto con piacere testi come quelli di Sciascia, che possono mostrare gli aspetti più negativi e purtroppo ancora esistenti dell'omertà e della corruzione che caratterizzano la storia del nostro paese; mi sono avventurata in romanzi storici o simili che mi hanno avvicinata alle epoche e ai mondi più svariati come l'antica Grecia con "Lo scudo di Talos", il Medioevo inglese con "Ivanohe" e quello italiano con "La chimera", ho fatto lavorare il mio lato investigativo tra le mura del convento de "Il nome della rosa", e quello psicologico in "Canone inverso". Non posso certo dire di aver avuto lo stesso interesse in tutti i testi affrontati, confesso infatti di aver abbandonato la lettura di altri libri che non sono riusciti a catturare la mia attenzione, forse perché eccessivamente volti in un'unica direzione troppo irreale o troppo quotidiana. Comunque io non credo che solo i libri debbano essere considerati opere formative, penso invece che per esempio un brano musicale o un film, anche per la loro maggior immediatezza, o per i più appassionati un quadro o una scultura, possano avere un ruolo ugualmente importante e avvicinare ai temi trattati dalla letteratura anche le persone meno avvezze alla lettura. Specie nella vita di un adolescente spesso la lettura viene vista come un'imposizione dettata dal professore e il testo in questione viene a priori considerato noioso e non meritevole, in questo caso risulta molto più facile lasciarsi trasportare ed influenzare da un film o da una canzone che vengono vissuti in modo diverso, più diretto. Non posso dire di preferire un atteggiamento all'altro, per quanto mi riguarda dipende esclusivamente dall'umore, dal tempo e dai mezzi a mia disposizione. Per quanto riguarda fantasie, speranze ed ideali, come è tipico della mia età ne ho a volontà e di certo non mi manca una buona dose di curiosità, la cosa che più mi piace fare quando mi trovo davanti ad un'opera che riesce ad attirare la mia attenzione, è confrontare il tema di quest'ultima ripresa in diversi campi: su ispirazione di romanzi vengono spesso girati film o organizzate rappresentazioni teatrali,anche se di queste ultime non ho molta esperienza; inoltre ci possono essere musiche ed opere grafiche riferite allo stesso tema. Attraverso il confronto vivo una sorta di ricerca di particolari affini e discordi e cerco di individuare i temi ricorrenti. Devo dire che questa mia curiosità non è però sempre così immediata, specie per quanto riguarda la lettura dei libri assegnati dagli insegnanti, che da buona diciassettenne, vedo sempre un pò come imposizioni più o meno noiose, ma a volte vengo presa dalla lettura e dal succedersi delle narrazioni e da lì poi parte la mia ricerca di altre fonti quali la cinematografia o altro. Altre volte la cosa è ancora più curiosa e mi capita di andare a riprendere, così, senza un apparente motivo, solo perchè mi è sorto un dubbio su un particolare, dei libri letti di fretta e accantonati. In definitiva penso che l'esperienza di lettura di una qualsiasi opera sia un momento formativo molto importante e, anche se a volte non sono di immediato assorbimento, i messaggi in essa contenuti sono comunque presenti e devono essere ricercati ed esaminati con senso critico, che non dovrebbe mai mancare. Si sa che la mente umana sia estremamente sensibile a qualsiasi tipo di comunicazione verbale, scritta, visiva o sensoriale in genere e che tutte le informazioni che riceve influiscano più o meno consciamente sulla formazione dell'individuo, sta poi all'autore dell'opera riuscire a catturare e a concentrare l'attenzione del maggior numero possibile di persone per far sì che il proprio messaggio giunga a destinazione nel migliore dei modi. Conosco persone che si sono avviate ad una facoltà universitaria, e che quindi hanno fatto delle scelte di vita, proprio in seguito alla lettura di un libro e penso anche, in un certo modo, di invidiare la loro determinazione nell'aver focalizzato e almeno in parte raggiunto i propri obiettivi. Dal mio punto di vista, quello di un'adolescente piena di ideali, speranze, fantasie ed una buona dose di confusione, posso affermare di essere quanto mai in cerca di stimoli e di spunti di riflessione, crescita personale e anche di occasioni pratiche per migliorarmi in vista di un futuro ancora da delineare, ma che sento sempre più vicino, nella speranza di concretizzare almeno alcuni dei progetti più o meno ambiziosi che ho immaginato per tanto tempo. In fondo, come penso che anche Sofia credesse, l'interpretazione personale, il confronto con l'esperienza di vita, e perché no,anche l'immaginazione e la speranza sono gli aspetti più significativi della cultura letteraria e non, che altrimenti perderebbe il suo fine ultimo che è quello di entrare a far parte dell'uomo, diventando sua necessità e privilegio. Solo così l'uomo attingendo tanto alle nozioni, quanto alle emozioni, potrà sempre destreggiarsi in ogni esperienza di vita ed apprendere con tutto se stesso, con volontà, coscienza ed immaginazione. Sarà allora responsabile della sua vita, della sua realizzazione, del suo essere in due parole se stesso!
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