Un'emozione per Sofia Ascoltando "I giorni" di Ludovico Einaudi.
Centellinare i pensieri: gocce di pioggia nella mente, si susseguono, battono a volte con forza, a volte lievi, quasi avessero paura di disturbare. Sogni trasparenti e confusi si rincorrono alla ricerca di un sole in cui specchiarsi.
Volti conosciuti, piante che si risvegliano dall'inverno, riaffiorano, sorridono al ricordo; sconosciuti sguardi s'incrociano, petali si schiudono, nuovi al mondo.
Una farfalla prende il volo, un'altra abbandona la vita: lascia dietro di sé il sospiro di un colore.
È la danza delle fate? Le vedo là, ridono. O sono solo illusioni di un momento, attimi fugaci di sogni divenuti realtà?
Un seme prende il volo verso l'alba che sorge: porterà dentro di sé il profumo della rugiada di questo mattino.
Un raggio di sole si insinua tra le gocce che cadono lente, racconta voci, passi che hanno solcato una terra; racconta la terra, i profumi e i colori, i sospiri delle genti.
Intrecciarsi di sogni, di vite. Come le nostre mani, le nostre dita, legate e slegate: un'unica cosa, frammenti accostati di un tutto.
Il sole che sorge asciuga le lacrime, carezza leggiadro la nostra pelle.
I pensieri, camminano ora sui raggi. Piccoli passi, quasi danzanti.
Polvere di stelle nel rosa dell'alba? No, bambina, tracce di sogni che nemmeno il mattino può cancellare.
Un salice sfiora il riverbero del sole nell'acqua: l'immagine si scioglie, colore sulla tavolozza di un poeta. Cerchi nascono da un nuovo disegno su quella superficie argentata, indelebili; fermarli è impossibile.
Un granello di sabbia si libra, danzando alla musica di un vento lontano, libro di storia impalpabile e segreto, muto al mondo.
Il vento, le pietre, raccontano miti e fiabe. Ma la parola antica è persa, nascosta in quel pozzo in mezzo al giardino, dove le rose intessono trame di arazzi e di notte la luna gioca a nascondersi.
Vuoi cercare insieme a me quella musica?
Io e te sdraiati tra questi profumi, sospiri, sensazioni di un minuto, in questo vortice di vite.
Due corpi che si schiudono l'uno all'altro, dolcemente aggrovigliati. Labbra che si scoprono fiori di pesco.
Non distinguo i tuoi occhi dal cielo.
Un dito indica una stella ostinata che non si vuole far spingere verso altri paesi.
Fili di nuvole sembrano unirsi in un assurdo groviglio, narrando strade fantastiche di universi lontani.
Antichi racconti che s'intrecciano a storie presenti, altalena di giochi eterni, di sentieri percorsi e inesplorati.
Fili che creano fantasia.
Lo vedi anche tu quel cane solitario guardarci?
Un airone sorvola le nostre teste. Si abbandona al respiro del vento, sottile e flessuoso, punto irraggiungibile di quell'immensità.
Battito d'ali, un fruscio leggero, portato dalla brezza, esile assaggio di libertà
Dove arriva l'orizzonte? Gli occhi ricercano smaniosi la promessa di quella terra felice oltre la linea del mondo.
Poi una fata, una foglia, o forse soltanto un pensiero, una goccia rimasta sulle labbra...
Parole, musica, impercettibili sensazioni, una scatola di legno mai aperta.
Un soffio alla polvere, nel passato riscoprire qualcosa di antico e nuovo.
Le mie dita intrecciate alle tue.
I piedi soffici d'erba camminano su quella terra di storie, narrate da mille vite.
L'orizzonte è la mia meta.
Quel luogo che arriva dove finiscono i miei sogni.
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