Un'esperienza di lettura: "Cime tempestose" di Emily Brontė
"Possa detestarsi in preda ai tormenti!", gridò lui con una veemenza terribile, battendo il piede e gemendo in preda a un improvviso parossismo di incontrollabile passione. "Ah, ha voluto mentire fino alla fine! Dove si trova? Non lassù... non in cielo... non tra i defunti... dove? Hai detto che non ti importava nulla delle mie sofferenze! E io recito una sola preghiera... e la ripeterò finché la lingua non mi diventerà rigida... Catherine Earnshaw, possa tu non avere riposo finché io vivrò! Hai detto che sono stato io a ucciderti... perseguitami allora! Gli assassinati perseguitano i propri assassini. Credo... so che altri fantasmi hanno vagato su questa terra. Sii con me sempre... assumi qualsiasi forma... fammi impazzire! Ma non lasciarmi, ti prego, in questo abisso, dove non posso trovarti! Oh, Dio, è un dolore indicibile! Non posso vivere senza la mia vita! Non posso vivere senza l'anima mia!".
Batté la testa contro il tronco nodoso; poi arrovesciati gli occhi, si abbandonò a grida che nulla avevano di umano ma erano quelle di una bestia feroce, trafitta a morte da lance e coltelli.
Amare. Amare talmente tanto da augurare al tuo amore di non morire in pace.
Amare. Amare e pregare perché il tuo amore ti perseguiti, sempre, fino alla tua morte.
Amare. Amare, pregare e farsi del male perché ciò che era dentro di te, ormai fermo, stabile, fisso, che ti avvolgeva immensamente, ti è stato strappato. Strappato via, con forza, ma tu... ma tu non sei andato con lui, non te l'hanno permesso. Sei rimasto qui, solo, incompreso. Preso da un dolore indicibile hai urlato, gridato, detestato tutti e tutto. Perché loro riescono ancora a vivere, e tu no. Allora sei stato preso dalla furia di una bestia, che vagava afflitta per il mondo alla ricerca del dolore di uno che amava quanto te.
Oh, Heathcliff, come potrai far capire agli altri che amare è sì essere altruisti, sperare il bene del tuo amore e non augurargli del male, ma anche incontrollabile passione, gridare, urlare, farsi del male e restare vuoti quando l'altro scompare? È così grande il deserto che è rimasto dentro di te che non puoi vivere senza quella che ormai era te stesso e che ormai era la tua anima."Ma sei impazzita a leggere un libro così?!".
D'improvviso questa voce mi fa tornare alla realtà, trasalgo: "No... è bellissimo".
"Oh, capirai... solo un pazzo può dire queste cose!".
Ma cosa vuoi saperne tu? Cosa vuoi saperne di un amore che ti prende tutto, non ti lascia respirare, non ti lascia vivere in pace, ti fa gridare, piangere, imprecare in preda al dolore? Cosa vuoi saperne tu? Hai mai desiderato morire? Ti sei mai sentita impotente? Hai mai amato troppo? Mah...forse non hai nemmeno mai amato... Scommetto che non ti sei mai sentita vuota dentro, sola, senza nessuno che ti comprendesse pienamente. Abbandonata, perché il tuo amore era troppo grande perché gli altri lo comprendessero.
"A me invece affascina molto...", risposi.
Tanto non può capire, pensai tra me e me.
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