Fortezza
Giorni, mesi, stagioni, lunghi anni:
Tempo che scorre lento e silente,
Tra grandi speranze, e molti affanni.
I ricordi riaffiorano alla mente:
Drogo in sé li sente aumentare,
E già li accoglie nella propria mente.
Egli è ormai pronto a cominciare:
l'adolescenza è già fuggita via,
ma ha la sua vita da affrontare.
"Quattro mesi, che volete che sia?
Alla fine di questi io partirò."
Ne avrebbe portato così la scia.
Lì rimase per anni, non più andò:
In attesa dei Tartari nemici
E di una guerra che mai arrivò
Perdesti una vita senza amici,
Oh tenente Drogo! E per che cosa?
Perché facesti tanti sacrifici?
Tu attendesti senza alcuna posa,
Perdendo sì l'ultima giovinezza,
Una battaglia molto angosciosa
Ma attesa da tutta la gran Fortezza,
Che spera nella gloria ed in onore,
Che sono colme di molta bellezza.
Passano sempre lente lì le ore.
Un altro cancello dietro si serra
E un'altra parte dentro di te muore;
Presto lascerai la triste terra,
il sorriso di quel bimbo nel cuore,
senza aver visto la bramata guerra.
Ma non hai rimpianto, né hai dolore:
era forse la morte che aspettavi:
il sorriso il tuo dono migliore.
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