Un'esperienza di lettura: Antonio Canova, "Amore e Psiche", 1787-93
Sentii quel tenero sbattere di piedini nudi lungo il corridoio che si avvicinavano pian piano alla camera da letto ancora buia. La luce filtrava dalle persiane e si rifletteva sul pavimento formando palline bianche e calde. Allungai le dita proprio come fanno i gatti quando si stiracchiano per poter sentire sotto i polpastrelli la leggera ruvidità delle lenzuola e affondai il viso nel cuscino. Una manina mi sfiorò la guancia, aprii gli occhi e sorrisi. "Posso venire nel lettone con te, mamma?". Che bello che era il mio bambino... I suoi occhi azzurri contornati da ciglia lunghe e folte erano così lucenti, così dolci. Accarezzai quelle guanciotte rosee e mi spostai per fargli un po' di spazio. Si rannicchiò accanto a me e sentii il calore del suo corpo sul mio e odorai a fondo il suo profumo così puro e dorato. Una risatina risuonò sulle pareti ancora scure, quell'angioletto alzò la testa e disse: "Mi fai il solletico...". "Ma sei sicuro? Guarda che non sono io... Va bene va bene la smetto". Ancora osservando il sorriso su quelle piccole labbra pensavo che avrei voluto che quell'istante si fermasse per vivere per sempre...
"Signorina... Signorina mi scusi ma il museo sta chiudendo, potrebbe per favore recarsi all'uscita? Se desidera siamo aperti anche domani mattina alla stessa ora... Signorina mi sente?". La vita si ferma, si pietrifica, e la materia ottiene una forma definita ed eterna... Sotto la scultura leggo: "Antonio Canova, Amore e Psiche, 1787-93". "È ... È ... bellissima". Già... non ci sono parole che riescono a descrivere questo capolavoro. Non ci sono o se esistessero sarebbero troppo banali o scontate. La forza, le emozioni che quest'opera possiede al suo interno sono così energiche, intense. Il potere dell'amore è visto nell'intensità del desiderio che riesce a sprigionare. La rappresentazione si ferma all'istante prima che il bacio avvenga e il desiderio si consumi. Le braccia di Psiche definiscono un cerchio perfetto che inquadra al centro il punto focale della composizione: quei pochi centimetri che dividono le labbra dei due. In quei pochi centimetri si gioca il momento pregnante ed eterno dell'Amore e della vittoria senza fine. Si giunge ad una perfezione senza tempo in cui nulla può più divenire. È qualcosa di perfetto, di valido universalmente in ogni tempo e di insuperabile sotto il profilo della forma esecutiva. Chiarezza, eleganza, proporzionalità, purezza di forme, equilibrio, modello di valori eterni, svincolati da limiti di spazio e tempo. Quelle mani calde e delicate accompagnano le due figure sempre più vicine, quasi fino a fondersi insieme e creare una persona sola, inscindibile, viva. L'Amore non crea differenze tra le persone. Un Dio si innamora di una fanciulla per non lasciarla più andare via, per portarla con sé lontano dal mondo, lontano dagli altri. L'Amore incondizionato e perfetto, vivo ed eterno. Un momento di quiete assoluta in cui il tempo si congela per essere ricordato, per essere vissuto per sempre.
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