Premio letterario SofiaPremio letterario SofiaPremio letterario Sofia
7ª edizione - (2004)

Un cammino verso la conoscenza

 Ciao sono Camilla, nonna di tre bellissimi bambini, ormai la mia vita sta giungendo alla conclusione ma pur essendone consapevole non ho rimpianti. La mia vita è durata per tanto e troppo tempo, ormai è arrivato il momento di lasciare il mondo terreno per affrontare un altro meraviglioso viaggio verso destinazioni sconosciute.
Nella mia vita ho visto e conosciuto molte cose, luoghi, persone veramente straordinarie e per questo ho deciso di raccontarvela ma soprattutto a quelle persone scettiche che non credono in niente e che vivono la vita con l'angoscia della fine.
Da giovane vivevo in un piccolo paesino in Toscana, ero carina, andavo bene a scuola e avevo grandi ambizioni, il mio sogno era diventare archeologa. Insomma ero una adolescente nel fiore degli anni, uscivo con le amiche andavo a feste, pensavo ai ragazzi e tante altre cose un po' frivole e banali.
In una bellissima notte di aprile mente ero immersa in un sonno profondo mi apparve in sogno un maestoso uccello bianco, probabilmente un gabbiano, che mi guardò intensamente poi disse: "Ciao Camilla, questo non è un sogno come tutti gli altri, questo è il tuo sogno guida e se seguirai i miei consigli la tua vita cambierà, la tua conoscenza crescerà e la tua voglia di sapere aumenterà." detto questo si fermò, fece una piroetta e continuò a spiegare: "Cara, è vero tu sei brava a scuola, sei intelligente, ma il tuo è limitato. Se tu riuscissi ad aprire la tua mente offuscata dall'ottusità dell'uomo, potresti partire alla ricerca di nuovi luoghi e di nuovi personaggi così che un giorno la tua mente raggiungerà la conoscenza completa".
Al mio risveglio mi sentii molto frastornata avevo la testa che mi girava e continuavo pensare all'uccello apparsomi in sogno.
Scesi in cucina da mia madre e le raccontai il sogno, lei rise e mi disse: "Non credi di sapere già abbastanza per la tua età? Sei molto intelligente e credo che non basti uno stupido gabbiano per mettere in discussione la tua illimitata sapienza".
La risposta di mia madre non mi piacque e decisi di rivolgermi a mio padre e a un paio di miei amici, tutti ebbero la stessa reazione e io rimasi delusa. Dopo tanto scetticismo decisi di rivolgermi all'unica "persona" che mi avrebbe capito, la mia coscienza.
Mi chiusi in camera e scesi solo per la cena. Ma anche lì non dissi nulla, rimasi immersa nei miei pensieri senza degnare di uno sguardo nessuno.
Prima di addormentarmi presi la mia decisione: la cosa migliore da fare era partire.
L'indomani mi alzai all'alba, presi qualche vestito, scrissi una lettera ai miei genitori poi partii verso nuovi orizzonti, nuove avventure e nuovi amici da conoscere!
Anche adesso ormai vecchia non mi sono pentita della scelta presa, anche perché se non fossi partita la mia vita sarebbe stata vuota e inutile e non avrei mai conosciuto l'amore della mia vita, Poxi.
Il mio viaggio è durato più di metà dei miei anni, ho dovuto affrontare diversi ostacoli che man mano diventavano sempre più difficili ma mai nessuno mi ha fermato. Sono passata dal mondo della realtà a quello del sogno, da quello delle fate a quello degli orchi, dal mondo dei conigli colorati a quello delle streghe e in fine al mondo degli elfi dove ho conosciuto Poxi. Grazie a ognuno di questi luoghi ho scoperto qualcosa e la mia vita si è colorata di una meravigliosa luce che ha dato un senso alla mia partenza.
Ieri notte mi è apparso nuovamente in sogno, dopo tanto tempo, il bellissimo gabbiano e mi ha fatto i complimenti per il lungo percorso compiuto e per le scoperte fatte poi mi ha detto: "brava, anche se eri molto giovane hai preso la decisione giusta ma sappi che pur avendo viaggiato molto, ti manca ancora la tappa finale per concludere il tuo cammino di vita, e solo quando l'avrai raggiunta potrai dire di aver visto e conosciuto tutto!!!!" detto ciò sparì in un turbinio di luci lasciandomi con la voglia dell'ultimo misterioso viaggio verso l'eternità!!!!!

Questo racconto lo dedico a tutte le persone che non credono in niente, che hanno perso la fiducia nel prossimo ma soprattutto in se stesse perché pensano che chi crede in qualcosa sia debole e indifeso e senza possibilità di successo. Scrivo questa dedica con la speranza che un giorno queste persone ritrovino fiducia in tutto ciò che li circonda ma in modo particolare nella fantasia che accompagna ogni persona dal primo mese di vita all'ultimo.

Con affetto
Camilla


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Ultimo aggiornamento: 16 gennaio 2010