Leggere Dante
Leggere, leggere, leggere,
...storie di uomini racconti di eroi,
battaglie, amori, errori, vite perdute in un mare di parole;
gesti, sguardi inutili, chiusi in finali deludenti,
poi lacrime, gioia...
Qualcosa finalmente rimane?
Interesse e pensiero, ma fino a quando?
Libro dopo libro, tempo che scorre,
emozioni tanto diverse da far quasi paura,
ma tutto limitato dalla parola fine e insieme dalla morte, epica o anonima,
pur sempre limite alla storia, al poema, al romanzo.
Prima classico, anno importante, grandi accadimenti.
E in parallelo traduzioni e letture, fortunatamente metro di giudizio più utile.
Già, ma ancora: fino a quando? E poi?
Questa volta il limite è il tempo, il loro tempo,
il tempo dei miei amati autori,
che cercano, provano, tentano,
ma il loro tutto non riesce a giungere al Vero.
E se ne rendono conto.
Anno 0, 2004, io almeno ci credo,
qualcosa è successo, la strada è indicata.
Cristo è giunto.
Anno 1300, Dante lo sa, la Buona Notizia gli è arrivata.
Dante e Io, Io e Dante... troppo lontani?
È vero, tante diversità... ma la scintilla scocca lo stesso.
Anche lui smarrito inizia a muovere qualche passo.
Vorrei tanto anch'io ma entrambi ci sentiamo troppo soli per riuscire a continuare.
Anche qui rima dopo rima, anche qui parole e parole.
Ma l'oggetto... l'oggetto...
Se ve lo descrivessi io non ci credereste nemmeno,
e invece lui ci riesce e quasi ci credi,
sicuramente VUOI crederci.
L'Inferno.
Camminiamo camminiamo, mesi e mesi,
e Dante personaggio mi accompagna e insieme mi affascina con la sua sicurezza d'autore.
Autore che crede in un dopo certo e determinato.
Non c'è fine ma tutto resta per l'eternità.
Fa spavento e atterrisce... Eternità.
Dannata eternità... perché? Il peccato...
Leggo, domando, mi esamino,
mi conosco e cerco di migliorarmi.
Lui ha paura... tanta... anch'io.
Comune terrore del Male.
Immenso, presente e in agguato.
Ma dopo l'Inferno il Purgatorio e poi... il Paradiso.
Il tutto illimitato da un'atemporalità meravigliosa perché illimitata.
Seconda classico: Purgatorio
Terza classico: Paradiso
Come saranno i prossimi due anni?
Domande, incertezze, domande.
Ma Dante, tu Dante con me rimani.
In questo scritto i caratteri dell'esperienza profonda della lettura della tua Commedia.
La tua proposta non si esaurisce alle immagini realistiche...
La tua Commedia rinasce con me.
Hai affrontato Il tema. Il Destino...
Non c'è fine, non ci può essere, alla domanda umana.
Dopo?
Più di settecento anni fa hai dato una risposta, oggi il tuo racconto,
la tua tesi sostenuta dalla tradizione iniziata nell'anno 0,
dalla rima, dalle immagini, dal ritmo della poesia,
rapisce e matura l'individuo che legge ciò che tu hai attentamente curato.
Anch'io. Protagonista di una ricerca,
di un viaggio verso "casa",
verso ciò che sono ma che per tanti motivi ho dimenticato di essere.
Liceo, commedia, vita.
Accomunati da questo viaggio. Uniti.
Mi impossesso delle tue parole, delle tue immagini, per spiegarmi e spiegare ad altri la Realtà presente e futura.
Che è tua e mia.
»Torna all'elenco dei testi
»Torna all'elenco delle edizioni